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SINASTRA CONTESTA LE ACCUSA DAL GIP: “NON E’ VERO NULLA”

“Colluso con i funzionari della Regione? Credo di averli incontrati due o tre volte in tutta la mia vita, di uno di loro non ricordavo neppure il nome quando l’ho letto nell’ordinanza”. L’albergatore Enzo Sinatra, 82 anni, finito agli arresti domiciliari con l’accusa di abuso di ufficio e falso, si è difeso per oltre due ore davanti al gip Francesco Provenzano che ha firmato l’ordinanza su richiesta del pm Alessandra Russo. Sinatra ha raggiunto il tribunale senza la scorta delle forze dell’ordine e, assistito dal suo difensore Antonino Gaziano, ha risposto alla sfilza di domande del giudice. “Non c’è stata nessuna collusione con i funzionari della Regione, ho chiesto sedici anni fa di acquistare quel terreno e di tutta la pratica si è occupato un avvocato amministrativista da me incaricato”.

La Procura contesta a Sinatra di essersi appropriato con mezzi fraudolenti di un terreno di 2.200 metri quadrati, adiacente a Villa Genuardi e quindi confinante con l’hotel della Valle di cui è proprietario, a un prezzo stracciato di poco più di 10 mila euro e in maniera illegale perché non si poteva alienare “in quanto ricadente su un’area di interesse archeologico”. A dire “no”, peraltro, ci aveva pensato la Sovrintendenza che aveva autorizzato la vendita solo di un’area confinante di poco più di 1.000 metri quadrati.

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