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SIMONE DI PAOLA: “RIQUALIFICAZIONE CAMPIDOGLIO PIU’ FUNZIONALE SENZA I MARCIAPIEDI”

Ieri, il consigliere comunale Salvatore Monte ci ha inviato una sua riflessione sulla riqualificazione della zona che da piazzetta Campidoglio, interessando le scalinate, giunge fino al porto. Il compito del nostro giornale è anche quello di creare un dibattito, obiettivo che riesce. Oggi pubblichiamo la riflessione del capogruppo consiliare del PD, Simone Di Paola, il quale, pur condividendo con Monte la necessità di non deturpare la riqualificazione con la presenza di transenne per evitare l’ingresso di auto, non manca di esprimere critiche alla passata Amministrazione comunale. Ecco la sua riflessione inviata alla nostra redazione.

Gentile direttore,
Ho letto, con interesse ed attenzione, la riflessione dell’amico collega Salvatore Monte, in merito alla presenza di transenne all’ingresso della zona riqualificata della discesa Campidoglio. Riflessione che, nelle sue linee generali, mi sento di condividere, quanto meno dal punto di vista estetico.
Con molta franchezza, va detto che il progetto e i successivi lavori per la riqualificazione di una zona, fino a poco tempo fa abbandonata, appare utile ad un’idea di sviluppo della città in chiave turistica e di questo va dato onore e merito a chi l’ha pensato e voluto.
Certo, alcune osservazioni personali mi sento di farle in merito all’effettiva realizzazione di questi lavori: perché, se fosse vero che, come dichiarato dal consigliere Monte, l’intenzione dell’amministrazione precedente era davvero quella di pedonalizzare questa zona, non si capirebbe il senso del ripristino dei marciapiedi, a quel punto assolutamente inutili, ai lati della discesa Campidoglio, quando invece sarebbe stato assai più funzionale alla realizzazione di un’isola pedonale ed anche gradevole all’occhio il livellamento della sede stradale e l’inserimento di panchine, vasi ornamentali e altri oggetti di arredo urbano, che avrebbero reso ancor più adeguato alla bisogna il lavoro finale; così come sarebbe stato a mio avviso opportuno porsi,non solo il tema della riqualificazione dell’area,ma anche quello dell’inibizione del transito veicolare.
Mi pare ci sia una contraddizione fra il progetto, così com’è stato realizzato, con il ripristino dei marciapiedi e l’idea dichiarata dal consigliere Monte di realizzare un’isola pedonale.

Mi soffermo, invece sul tema transenne: che esse siano obiettivamente brutte alla vista e per per nulla indicate in una città turistica è un dato di fatto incontrovertibile, che nessuno può contestare. Purtroppo però andrebbe anche detto che l‘attuale amministrazione sta facendo i conti con anni e anni di ritardi nel pensare in modo organico a forme strutturali e permanenti di inibizione al traffico veicolare di piazze e zone pedonali del nostro centro storico.
Appare chiaro che se in passato si fosse pensato, come da me più volte sollecitato ed auspicato, all’acquisto di dissuasori idraulici a scomparsa o ad altre installazioni simili, presenti in tutte le città turistiche del mondo e funzionali ad inibire il passaggio di automezzi in zone dove non è consentito il traffico veicolare, oggi non ci sarebbe il bisogno la necessità di porre transenne che, al di la dell’aspetto estetico, si rivelano assai utili, purtroppo, allo scopo per cui sono collocate, ovverosia scongiurare che in zone così bellamente riqualificate le  macchine e i motorini passino in continuazione, deturpando e violentando la bellezza di quei luoghi e dei lavori fatti.
Sarebbe bello se noi potessimo dire di vivere una città dove l’amministrazione comunale protempore dichiara la realizzazione di un’isola pedonale e un minuto dopo le auto non passano più da lì.
Ma noi sappiamo che così non è; sappiamo che, a fronte della stragrande maggioranza dei saccensi, i quali vivono in modo civile e rispettoso la propria città, esiste tuttavia una sacca di cittadini i quali se ne strafregano delle regole di convivenza civile e non ci pensano una volta ad invadere con le proprie autovetture o con i propri motocicli piazze, strade, vicoli  dove non sarebbe consentito passare o sostare, come dimostra il fenomeno del parcheggio selvaggio nella piazza Duomo, mai debellato in passato.

Allora , per quanto io possa comprendere l’indignazione per la presenza di orribili transenne, mi pare giusto dire che sarebbe stato utile porsi il tema in sede di definizione della fase progettuale; bisognava, in passato come  oggi, individuare forme e modi definitivi per poter consentire la tutela dei nostri luoghi più belli. L’amministrazione Valenti, cui va riconosciuto il merito storico  di avere dichiarato isola pedonale la discesa Campidoglio, sta lavorando intensamente per l’acquisto di questi dissuasori idraulici a scomparsa, nonché per l’installazione di telecamere deputate alla vigilanza;  tutto questo per poter finalmente lavorare ad un progetto a lungo termine di pedonalizzazione del nostro centro storico, eliminando brutture che possono destare l’indignazione di amministratori e cittadini.

È tuttavia chiaro che oggi l’amministrazione non può consentire che lavori così lodevolmente realizzati possano essere sviliti da atti di inciviltà o di menefreghismo, rispetto alle regole generali del vivere civile; considero pertanto una buona idea l’utilizzo, seppure in via temporanea, di vasi ornamentali al posto delle transenne; del  questi vasi sono ad oggi collocati in modo sparso e (forse??) disordinato in tutta la città, potendosene fare dunque un impiego più funzionale e più adeguato.
Auspico dunque che insieme al consigliere Monte ed a tutte le forze politiche della città si possa, insieme e uniti, lavorare a difesa delle bellezze del nostro centro storico, che se adeguatamente valorizzate, possono rappresentare il principale volano di sviluppo turistico della nostra città.

Simone Di Paola

Gentile capogruppo Simone Di Paola, non rimane che auspicare che il suo pensiero finale, “tutte le forze politiche della città si possa, insieme e uniti, lavorare a difesa delle bellezze del nostro centro storico”, possa davvero realizzarsi. Ovviamente, non solo per il centro storico ma per l’intera città. Un auspicio che è il desiderio della gente di Sciacca ma che, purtroppo, si infrange spesso con una balorda logica di bassa cultura politica che si sintetizza con il perenne scontro duro e infruttuoso tra le parti politiche. Ho sempre scritto che a furia di gettarsi reciprocamente del fango, alle fine sono le medesime parti politiche, che praticano il getto, a sporcarsi reciprocamente le vesti, con il risultato finale che a infangarsi sono i protagonisti stessi di chi pratica lo sport dello sporcarsi. 

Filippo Cardinale

 

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