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Silvio Caracappa: “La zona San Marco-Maragani fuori dai pensieri dell’Amministrazione”

SCIACCA. L’ex consigliere Silvio Caracappa, esponente del partito del Presidente della Regione, Diventerà Bellissima, interviene sulle condizioni  delle zone balneari della città che” versano in condizioni assai pesanti”. In partgicolare, Caracappa segnala la zona balneare San Marco-Maragani, la più frequentata della città.

“Si evidenzia una situazione ancora più critica degli scorsi anni la presenza, fra le altre cose, di varie zone franose proprio in prossimità della spiaggia. La viabilità, fortemente in dissesto, presenta smottamenti e buche ovunque ed in più parti il transito è assai rischioso oltre a penalizzante le autovetture. Cartellonistica inesistente, strisce orizzontali e verticali nulle e cespugli ed erbacce in ogni lato”.

Nella zona insistono varie attività di natura commerciale, chioschi e stabilimenti “che negli anni hanno realizzato importanti investimenti di natura economica al fine di regalare una immagine migliore ed una serie di servizi in più al turista”, aggiunge Caracappa.

Nel suo intervento odierno, Caracappa chiede all’Amministrazione “che fine abbia fatto il progetto del lungomare con la relativa realizzazione delle opere di miglioramento ed illuminazione; se è stata attivata la procedura di recupero e sistemazione delle zone franose esistenti; se si è portato avanti il progetto di rifacimento della via dei Sicani; se quest’anno saranno confermate le aree di emergenza limitrofe alla spiaggia e se sono state attivate le procedure; se è stato portato avanti e definito il progetto, dal sottoscritto al tempo iniziato,  di acquisizione delle porzioni di terreno a carico dei privati ed oggi occupato dalla strada di accesso al mare; se sono state previste somme per il rifacimento del manto stradale nelle zone di che trattasi e se vi è a disposizione materiale bituminoso per intervenire anche nelle strade limitrofe tra cui quella che conduce alla spiaggia “ denominata La Quiete” anch’essa in condizioni assai precarie”.

 

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