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SICCITA’, IN ITALIA: IN PRIMAVERA -20 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA

Un interessante articolo di Simone Abelli pubblicato su TGCOM 24 dà la contezza del cambiamento climatico. I dati sono chiari e si riferiscono a mazro-aprile-maggio. Una primavera nella quale sono evdienti notevoli e persistenti anomalie positive riguardo le temperature e altrettanto notevoli e ostinate anomalie negative delle precipitazioni.

Questi scostamenti dalla norma- scrive Abelli- hanno riguardato indistintamente tutto il territorio, con un maggior peso sulle regioni settentrionali e occidentali del Paese a causa della particolare configurazione della circolazione atmosferica primaverile che è stata caratterizzata dalla frequente presenza di strutture anticicloniche nelle zone centrali e occidentali del continente.

La primavera è stata più calda e siccitosa della norma: l’anomalia termica pari a +1.3°C porta questa primavera sul podio al 2° posto fra le primavere più calde degli ultimi 60 anni a pari merito con quella del 2001 (la primavera del 2007 per ora resta saldamente al 1° posto).

Anche il notevole deficit pluviometrico di -39% fa salire la primavera 2017 sul podio fra le primavere più secche degli ultimi 60 anni, e più precisamente al 3° posto dopo quelle del 2003 e del 1997. Da una stima del deficit primaverile di quest’anno mancherebbero all’appello circa 20 miliardi di metri cubi d’acqua sull’intero territorio nazionale.

Il bilancio da inizio anno fin qui, l’anno 2017 in Italia è stato più caldo e molto più secco della norma da Nord a Sud. In 5 mesi manca all’appello addirittura un quinto della pioggia, praticamente un mese di pioggia, in vista, tra l’altro, della stagione più secca, l’estate. I primi due mesi dell’anno sono stati un po’ meno “monotoni” dei seguenti, mostrando perlomeno qualche variazione sul tema: gennaio globalmente gelido, e particolarmente piovoso al Centrosud, febbraio molto caldo, ma particolarmente piovoso al Nord. Nonostante ciò il risultato finale non accenna a uscire dai binari: le temperature medie da inizio anno si consolidano a +0.9°C sopra la media, mentre le precipitazioni presentano un deficit di -21% a livello nazionale.

Calcolando il deficit di pioggia da dicembre, ossia da quando si è reso evidente il problema della siccità, ne scaturisce un’anomalia di -33%, pari a un terzo delle precipitazioni in meno in 6 mesi: in pratica un bagaglio di due mesi di pioggia in meno alle soglie di giugno che, in perfetta continuità con il periodo precedente, sta mostrando un’ulteriore estremizzazione di quelle preoccupanti anomalie termo-pluviometriche.

Redazione Corriere

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