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Servizi patologia clinica ospedale Sciacca: le critiche della Cisl

SCIACCA. In una nota , il segretario aziendale Cisl Alessandro Farruggia e il responsabile del dipartimento della sanità pubblica Giovanni Farruggia tornano ad evidenziare presunte gravi lacune organizzative dell’unità operativa di Patologia clinica del “Giovanni Paolo II” di Sciacca.

La Cisl Funzione Pubblica un anno fa denunciava che, per disfunzioni organizzative e una inadeguata gestione delle risorse umane, il personale si vede costretto quasi tutti i giorni a ad operare presso l’ospedale di Ribera.

“Nonostante l’atto aziendale preveda delle unità fisse presso il ‘Fratelli Parlapiano’ e siano già stati assegnati gli incarichi per sopperire alle carenze di personale conseguenti ai pensionamenti – scrive la Cisl in una nota – ad oggi non ci comprende il perché la dirigenza dell’unità operativa complessa di Patologia clinica si ostini a costringere i tecnici di laboratorio a fare la spola fra Sciacca e Ribera. Si tratta di una scelta irrazionale che, oltre che contrastare con i principi di efficienza, espone il personale dipendente a estenuanti trasferte che ne mette a rischio l’incolumità personale, se si considera che nel caso di reperibilità notturna, i dipendenti, anche per un solo prelievo, devono raggiungere l’ospedale di Ribera”.

Giovanni e Alessandro Farruggia evidenziano come “ogni confronto costruttivo con i vertici aziendali, volto alla risoluzione della questione, è risultato vano. Ai lavoratori, tra l’altro, ad oggi non verrebbe corrisposta l’indennità di trasferta, prevista dal regolamento aziendale e dal contratto collettivo nazionale.

“Siamo inoltre estremamente preoccupati per l’immediato futuro- dicono i dirigenti Cisl – perché la situazione non si potrà che aggravare con l’aumento delle attività correlate all’apertura dell’ unità operativa di malattie infettive e centro Covid, dove è previsto un solo tecnico e si registra l’assenza di un dirigente medico”.

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