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SCARTI LEGNAME PER ENERGIA: NELL’AGRIGENTINO 150.063 TONNELLATE ANNUE

In Sicilia e in provincia di Agrigento non manca di certo la quantità di scarti di legno della lavorazione del legno per produrre energia, ridurre i consumi per le aziende e mettere in moto un sistema di economia circolare che possa trasformare in risorsa quanto oggi finisce in discarica.

Secondo uno studio dell’Enea, ogni anno sul territorio agrigentino vengono prodotte 150.063 tonnellate di scarti legnosi (potature e legno forestale) di cui 30.061 tonnellate di legno forestale e 119.962 tonnellate di potature (sarmenti di vite, frasche di olivo, potature di agrumi). Scarti, quindi biomassa, solitamente conferiti in discarica dai quali è invece possibile trarre in energia termica ed elettrica, abbattendo di fatto i costi di energia elettrica e per la caldaia.

Sull’argomento si è discusso in un convegno con il patrocinio dell’Ordine degli Agronomi e dei Dottori Forestali, finalizzato a presentare “Eco 20X”, realizzato da Cmd. Un impianto capace di produrre simultaneamente energia elettrica (20Kw) e termica (40 Kw) usando 20-26 chilogrammi di scarti legnosi, attraverso un processo di decomposizione termochimica. L’impianto può essere alimentato con scarti di forestazione; tralci di viti e di potatura; gusci di noci, cocco, nocciole, castagne, mandorle; noccioli di oliva, albicocca, pesca; stocchi di tabacco, granturco; residui della lavorazione della canna.

Nel corso del convegno, è stato evidenziato che si tratta di un “processo che “prende” dalla natura ciò che serve per produrre energia e restituisce alla natura ceneri di legno vergine utile alla concimazione e all’ammendamento del terreno. L’Eco20X può essere impiegato per produrre energia elettrica e termica in strutture ricettive, unità operative, piccole e medie imprese, agroalimentare, strutture pubbliche, aziende di produzione, spa e wellness, centri sportivi, agroforestale”.

L’energy box racchiude in un unico spazio sia l’impianto, sia la tramoggia di carico degli scarti legnosi. L’iter autorizzativo è semplificato: basta inoltrare la sola “comunicazione” di installazione al Comune di pertinenza. C’è di più. L’impianto è gestito da un software che ne permette il controllo anche a distanza e, proprio grazie alla telegestione, si può monitorare in tempo reale la performance dell’impianto e rilevarne eventuali malfunzionamenti.

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