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SALVATORE VELLA: “I CLAN MAFIOSI NIGERIANI SONO UN PROBLEMA SERIO”

Il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, ha un vissuto professionale nel quale storie terribili di abusi su minori si alternano a vicende di lotta alla mafia, al malaffare, alla corruzione che coinvolge colletti bianchi e politici. Ma c’è anche il campo dell’immigrazione, la lotta contro i mercenari che senza pietà barattano vite umane, spesso rendendole schiave della prostituzione se donne.

Sul filone della mafia di clan nigeriani, Salvatore Vella ha condotto, nell’agrigentino, indagini sfociate in processi, proprio sul tema che riguarda caln mafiosi nigeriani. “Realtà violentissime dirette allo sfruttamento sessuale di ragazze nigeriane convinte a venire in italia a fare le parrucchiere, e violentate durante il viaggio per mesi per insegnarli il mestiere”. Clan i cui criminali sono stati arrestati, anche sul territorio italiano, e condannati con sentenza definitiva. L’operazione in questione era stata denominata ” Wooddo”.

Il procuratore aggiunto Vella è fortemente convinto che “i clan mafiosi nigeriani sono un problema serio”. Ma non si limita a far emergere “il problema”, ma indica che per “contrastare efficacemente la criminalità di alcuni gruppi organizzati di stranieri dobbiamo attrezzarci meglio”.

In particolare, Vella sostiene la necessità di creare “un corpo di interpreti che lavori a tempo pieno e in maniera esclusiva per la Repubblica Italiana”. Per Vella, infatti, “non si possono fare le indagini facendo tradurre da una commessa nigeriana che lavora a tempo pieno in un bar, conversazioni intercettate, in cui si parla di bambini squartati in Nigeria per vendetta. Perché questo oggi avviene”.

Per Vella necessitano “legioni di poliziotti che provengono da quella cultura e che parlino quella lingua. Abbiamo bisogno di “nigeriani ” in Polizia. Di poliziotti italiani “nigeriani”, da selezionare con appositi bandi di concorso. Poliziotti “neri” con la bandiera italiana cucita dell’uniforme. Come era avvenuto negli anni ’30 con la “Italian Legion” nel New York Police Departiment”.

La realtà è dura, ma “abbiamo bisogno di guardarla in faccia e fare i conti con essa. Siamo diventati uno Stato multietnico e multiculturale.
Dobbiamo prendere il buono di questa realtà e, contestualmente, combatterne gli aspetti negativi. A tutela della Repubblica e di tutti i soggetti che vivono nel suo territorio”.

Filippo Cardinale

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