Site icon Corriere di Sciacca

Riti Civili fuori dal Municipio, riprende il cammino per la modifica del regolamento

SCIACCA. L’assessorato ai servizi demografici del Comune di Sciacca ha inviato agli uffici un atto di indirizzo per la modifica del regolamento comunale riguardante i Riti Civili. L’atto di indirizzo ha l’obiettivo di far svolgere le celebrazioni dei matrimoni civili non solo presso il Municipio, ma anche presso strutture ricettive private ed edifici di particolare pregio storico, architettonico, ambientale e artistico.

Già durante la precedente consiliatura, il consigliere comunale Alessandro Curreri aveva presentato una proposta analoga ed oggi che fa parte dell’area politica che sta governando la città, ha spinto ulteriormente su questo progetto, che ritiene molto importante per Sciacca, già realizzato anche in altre realtà turistiche siciliane.

La proposta nasce dalla volontà dell’amministrazione di fare diventare Sciacca una destinazione turistica per matrimoni. Sono numerose le richieste pervenute da parte di coppie che richiedono la possibilità di celebrare matrimoni civili in siti diversi dalla Casa Comunale, seguendo una interpretazione ancora più coerente con la realtà sociale.

Il settore del wedding tourism, che rappresenta uno dei nuovi modelli di marketing territoriale ed è in grandissima ascesa. Forse, impropriamente e imprudentemente, l’assessore Dimino ha sbagliato il titolo del suo comunicato stampa, titolando “Sciacca città dei matrimoni”. E’ bene che si apra anche questo canale, ma la città delle Terme e del turismo balneare, non può attestarsi questo titolo, importante ma molto riduttivo rispetto alle principali caratteristiche.

“Grazie alle bellezze uniche del territorio saccense – dice l’assessore Francesco Dimino – sarebbe possibile puntare ad aumentare il numero dei visitatori, potenziare la notorietà e l’immagine della destinazione, migliorare il posizionamento turistico, contribuire alla destagionalizzazione turistica e parallelamente, generare un importante indotto per gli operatori turistici”.

Giuseppe Recca

Exit mobile version