E’ stata bonificata oggi l’area del porto di Sciacca che per diversi giorni, forse settimane, era stata trasformata in una discarica a cielo aperto.
Non è la prima volta che queste opere di pulizia si fanno, ora si accettano scommesse per capire in quanto tempo gli incivili la sporcheranno di nuovo con spazzatura di ogni genere.
Purtroppo non bastano i fiumi di parole, le iniziative di sensibilizzazione e le manifestazioni ecologiche di volontariato.
Si fa tanto per imprimere una svolta ambientale a cittadini ed operatori dell’area portuale, ma il risultato è che lo stato di degrado dello spazio tra le banchine dove attraccano i pescherecci e il quartiere frequentato giornalmente da turisti è quasi permanente, con cumuli di spazzatura che compaiono già dopo poche ore dalle operazioni di bonifica.
Un degrado che non è solo fisico, ma anche culturale, in una città che sembra avere scoperto nuovi spazi per far crescere discariche a cielo aperto e aggirare quella raccolta differenziata che in quasi tutto il territorio, pur con qualche criticità, funziona in maniera apprezzabile.
Tra tanta inciviltà c’è anche il ritardo delle autorità nell’attivare un’azione radicale di repressione attraverso l’installazione di un impianto di videosorveglianza.
Giuseppe Recca