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RIFIUTI, M5S: “SINDACO E ASSESSORE, IL TEMPO DELL’ATTESA E’ TERMINATO. RIFERITE IN CONSIGLIO”

Il M5S fa i conti sull’efficacia del Piano Aro, “da un anno entrato in vigore” ma con una percentuale di raccolta differenziata “benché aumentata, oggi non raggiunge ancora la soglia del 65% che era prevista sin dal sesto mese di avvio del servizio, né a maggior ragione quella del 86% prevista a conclusione del primo anno”.

Per i grillini, “questo è un primo fallimento e purtroppo i nodi da sciogliere sono ancora tanti”, a partire dal “fenomeno della nascita dei nuovi quartieri discarica”. I pentastellati evidenziano che con l’avvio parziale del porta a porta, alcune zone della città, dove invece il porta a porta non è partito, si sono trasformate in discariche a cielo aperto.

Le cause, secondo i grillini, risiedono, tra l’altro, “nella mancata consegna a domicilio dei mastelli”.  Se fosse avvenuta avrebbe permesso “non solo di preparare tutti i cittadini a una corretta differenziata, ma avrebbe inoltre garantito più facilmente di scovare gli evasori della TARI, gli stessi che ora, pur di sfuggire ai controlli, non ritirano i mastelli e gettano l’immondizia dove ancora è possibile”.

Per i grillini, “il tempo dell’attesa è terminato cari Sindaco Valenti e Assessore Mandracchia. E’ giunto finalmente il momento di mettere a conoscenza la città, vessata da un aumento della TARI dell’11%, di come questa Amministrazione intenda compensare un anno di mancanze delle ditte e di come intenda rivalersi su di esse per quegli oneri che abbiamo pagato per intero, anche in presenza di un servizio parziale”.

Ma c’è anche un altro aspetto sul quale i grillini vogliono chiarezza: “il porta a porta verrà esteso come promesso?”, ricordando che l’assessore Paolo Mandracchia si è pronunciato assicurando che l’Amministrazione comunale “si sarebbe dovuta presto accordare con le ditte per mantenere il porta a porta in località non fornite dal servizio nel piano ARO, come la Foggia o San Marco.  Si tratterebbe di un baratto di servizi, operazione in cui in cambio del servizio porta a porta  dovremo rinunciare ad altri servizi ritenuti non fondamentali?”

L’Amministrazione comunale “informi il Consiglio con conti alla mano. Perché le domande sorgono spontanee. Chi ha deciso che per mantenere il porta a porta in alcune località dobbiamo rinunciare a dei servizi compresi nel piano ARO ed eventualmente chi decide quali? Davvero la raccolta porta a porta ha un costo maggiore rispetto a quella di prossimità e di quanto? Siamo sicuri che la raccolta con i mastelli costa di più dell’acquisto e della gestione di nuovi cassonetti che vanno lavati periodicamente e svuotati mediante dei costosissimi autocompattatori?”

 

 

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