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Ribera, in nove giorni i ricoveri covid al Fratelli Parlapiano hanno occupato il 94% dei posti letto

RIBERA. E’ nota a tutti la criticità della situazione epidemiologica nella cittadina crispina culminata con il dato di ieri con 230 attuali positivi. La zona rossa non sembra arginare la diffusione del virus e appare necessaria l’applicazione di misure ancora più restrittive. All’aumentare sensibilmente della curva dei contagiati fa il paio quella dell’ospedalizzazione.

Dall’indomani del 2 aprile scorso, giorno dell’apertura dell’ala A della degenza ordinaria Covid, la cui capacità di posti letto è 16, gli ospedalizzati sono 15, pari al 94% dell’occupazione. L’ala A è operativa dallo scorso 2 aprile. Ad essa è affiancata l’ala B con altri 24 posti letto. Nelle prossime ore saranno aperti i reparti di Terapia intensiva e sub. La prima con 8 posti letto, la seconda con 10.

Ma la curva dell’occupazione dei posti letto nell’ala A, qui rappresentata nel grafico, dà l’idea del quadro epidemiologico di Ribera. Contagi diffusi ma anche ospedalizzazione. Ciò significa che il virus si manifesta anche in una condizione clinica ben più incisiva e che costringe il contagiato non all’assistenza domiciliare ma al ricovero.

Da più parti, ultimo l’intervento pubblicato sul nostro giornale dello pneumologo Nenè Mangiacavallo, si invoca il rafforzamento della zona rossa, ovvero l’applicazione di misure ancora più restrittive come il divieto di uscire di casa per la visita consentita di una volta al giorno a parenti, amici. Insomma, la situazione riberese richiede un sacrificio ulteriore e comune. Determinazione delle Istituzioni e spiccato senso di responsabilità civico. Ma serve urgentemente se si vuole combattere efficacemente la diffusione troppo veloce del virus nella cittadina delle arance.

Filippo Cardinale

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