Site icon Corriere di Sciacca

QUEI LAVORI PUBBLICI CHE INIZIANO E NON TERMINANO MAI

Sciacca ha una precisione svizzera nella tempistica di svolgimento dei lavori pubblici: si sa quando iniziano, ma il loro termine è come un giallo alla Agatha Christie. Forse più astrusi perché i gialli della famosa scrittrice e drammaturga britannica avevano il capitolo conclusivo che portava alla luce l’autore del crimine. Nella nostra città, scoprire il termine di un cantiere per un’opera pubblica è arduo. Rimane un capitolo aperto.

Alla Perriera da oltre un anno il cantiere cerca di terminare 150 metri di bretella che congiunge piazza La Rosa con via Allende.

Ma ci spostiamo in via Agatocle, dove c’è un cantiere per lavori “di ripristino della viabilità per la fruizione del museo del Mare”. La ditta che sta eseguendo i lavori è SG Giovanni Schininà. Il direttore dei lavori è l’ingegnere Luigi Sclafani, progettista l’ingegnere Onofrio Tulone. L’importo è di 88.000 euro.

Da via Agatocle si raggiungerà le Muciare e il Museo del Mare attraverso il rifacimento ed il tracciamento, mediante pali in legno e corda, dell’antica strada di collegamento (di cui un tratto è di una pendenza notevole). Tutto rigorosamente in cemento (si spera che venga rimediato lo scempio).

La data inizio lavori è segnata sul  cartello il 13 luglio 2017 e dovevano terminare il 9 dicembre 2017. Durata dei lavori: 150 giorni.

Oggi l’unica novità che riguarda i lavori consiste nel capovolgimento del cartello posto sul cancello iniziale del cantiere. Come si vede dalla foto è stato ruotato di 360 gradi. Messo sottosopra. Poi il silenzio assoluto, il cantiere è chiuso e,ovviamente, i lavori non completati. Di giorni ne sono trascorsi quasi 365, più del doppio di quanto previsto e indicato sul cartello posto sul cancello del cantiere in via Agatocle.

Sicuramente ci saranno cavilli, intoppi, e tutto quanto utile per rappresentare degnamente uno dei mostri del nostro Paese: l’inefficienza della nostra burocrazia. Campa cavallo che l’erba cresce, e di erbacce la nostra città abbonda in ogni zona.

Filippo Cardinale

Exit mobile version