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QUANTA FATICA PER UN MASTELLO! L’AVVENTURA DI UNA NOSTRA LETTRICE

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera che una nostra lettrice ci ha inviato.

Gentile Direttore,
è vero, la situazione della differenziata a Sciacca è davvero un problema. Credo però che con il tempo la situazione si assesterà e la differenziata entrerà nelle abitudini di tutti noi.

Ci sono delle cose però che sicuramente non giovano al rapporto tra saccense e differenziata. Le racconto la mia avventura.
Sabato decido finalmente di andare a ritirare i miei mastelli. Armata di buona volontà mi reco alla perriera ma i responsabili alla distribuzione mi dicono: “ Non ci sono al momento mastelli”. Detto questo, sempre con tanta buona volontà, mi reco a San Michele ma arrivando presso gli uffici preposti alla distribuzione trovo un cartello affisso che dice che “l’ufficio per la consegna dei mastelli riaprirà il 7.05.2018”.
Insomma non c’è stato verso. Iniziare la differenziata forse non è cosi semplice come credevo.

Stamane, convinta che fosse la giornata giusta, sono tornata a San Michele. Arrivo davanti gli uffici e trovo chiuso ed affisso alla porta sempre il solito avviso: “l’ufficio per la consegna dei mastelli riaprirà il 7.05.2018”.
Io domani mattina probabilmente tornerò ma voglio mettermi per un attimo, nei panni di un anziano. Mica si può pensare di fare Sali e scendi continuamente.

Insomma domani spero di portare a casa i miei mastelli ed iniziare la differenziata. Una cosa però la rimprovero a questa Amministrazione comunale: ma se nel contratto era prevista la consegna a casa dei mastelli perché alla fine hanno deciso di fare una distribuzione diversa? Boh! Non siamo comunque tutti scorretti, molti di noi cercano di rispettare le regole, cercano di essere sempre disponibili davanti alle novità, anche quelle meno belle come l’aumento delle tasse.
Grazie direttore e scusi questo sfogo che ho deciso di fare alla sua testata dopo aver condiviso questa esperienza con tanti altri cittadini di Sciacca.
Affettuosamente, Katia Munisteri

 

Gentile Katia, nel pubblicare la sua lettera, il suo sfogo, spero di fare da cassa di risonanza in modo tale che quanto narrato possa essere risolto e possa dare soluzione anche nell’interesse di quanti ancora devono ritirare i contenitori.

F.C.

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