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“Prorogare la prima rata di Imu per chi ha subito danni economici da Covid”. Sollecitazione di 4 consiglieri

I consiglieri comunali Milioti, Bono, Maglienti e Bentivegna sollecitano l’Amministrazione comunale “di dare espressa direttiva agli uffici e portare in consiglio comunale una proposta in  nel più breve tempo possibile”. Si riferiscono alla “moratoria Imu 2020”,  cioè della possibilità di far slittare i termini di pagamento della rata Imu del 16 giugno. Il Decreto Legge “Rilancio”  ha previsto la cancellazione della prima rata Imu limitatamente agli immobili categoria D/2, ma nulla di più, lasciando, in sintesi, ai comuni ampia discrezionalità ai Comuni che viene conferita loro dal DLgs 446/97.

Milioti, Bono, Maglienti e Bentivegna, ricordano che l’Amministrazione comunale aveva dichiarato una decina di giorni fa che si stava valutando a livello locale cosa fare “Ma, dopo, il silenzio più assoluto”, scrivono i 4 consiglieri invitando l’Amministrazione “di uscire dal lockdown amministrativo che in realtà dura da tempo  e passare dagli annunci ai fatti avviando concretamente quelle  procedure elementari per dare risposte ai nostri concittadini ed a tutte le imprese locali”.

Si suggerisce di seguire la nota dell’IFEL-Fondazione Anci che redige un modello di delibera di Consiglio comunale a supporto di quei Comuni che vogliono far slittare i termini della rata di giugno a settembre limitatamente ai soggetti che hanno subito un qualsiasi danno economico dalla emergenza covid-19.

“Si tenga conto che la questione non modifica gli equilibri di bilancio perché si tratta semplicemente di fare slittare i termini in attesa di capire se possibile intervenire con misure diverse”, rimarcano i 4 consiglieri, convinti che “il differimento selettivo del termine costituirebbe un tangibile, seppur provvisorio sostegno a chi, persona fisica o esercente di attività economica, sta registrando difficoltà economiche a causa dell’attuale situazione emergenziale”.

Sono previsti corposi interventi economici a favore dei Comuni, sia dalla Regione che dal Governo centrale. La Regione Sicilia ha stanziato 300 milioni di euro e il governo centrale 3,5 miliardi. Le somme che potrebbero arrivare ai comuni sono ingenti. “Adesso tocca ai Comuni agire”, concludono Milioti, Bono, Maglienti e Bentivegna.

 

 

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