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PRESENTATO IERI IL LIBRO DI CALOGERO PUMILIA, “TI LA SCORDI LA MERICA!”

E’ stato presentato ieri pomeriggio, nella biblioteca comunale di Caltabellotta, il libro di Calogero Pumilia dal titolo “Tio la scordi la Merica!”. Hanno conversato con l’autore il professor Gaetano Armao, presidente del CUPA, e l’onorevole Calogero Mannino.

Il volume di Pumilia tratta dell’emigrazione verso gli USA di 1.505 caltabellotesi che negli anni dal 1892 al 1924 hanno attraversato l’oceano per stabilirsi in America e si inserisce nel filone dei saggi e della microstoria.

Il lavoro di Pumilia indaga la realtà sociale del suo paese,ma anche della provincia.  Un periodo di crisi socio-economica causata dalle difficoltà di esportare i prodotti agricoli e dalla caduta dei prezzi. Una crisi che aggravò le già difficili condizioni di vita dei braccianti e dei contadini. Criusi terribile che sfociò con la rivolta dei fasci e le repressioni del governo Crispi. 

Migliaia di persone senza più nulla avere furono, di fatto, spinti all’emigrazione. Tanti si indebitarono per poter sostenere le spese pe rla partenza. 

Negli Usa- scrive Pumilia- i nostri migranti facevano i lavori meno qualificati, in edlizia, nelleminiere di carbone. Tra le migliaia di persone, un caltabellottese, Joseph Nicolosi, la cui arte di scultore fu apprezzata. Uno dei pochi migranti che riuscì a emergere. Le sue opere si trovano nei giardini di New York, Baltimora, Filadelfia, San Paolo e Rio de Janeiro. 

Partendo dalla sua storia familiare e allargando la ricerca a tutto il paese di origine Pumilia traccia le vicende dei siciliani che hanno percorso la via dell’emigrazione per cercare il riscatto che la Sicilia ancora non gli dava esaminando ti periodo storico in Sicilia e l’emigrazione di tanti siciliani.

Una ricerca di coloro che furono “espulsi” per la condizione insopportabile di miseria o “attratti” dalla speranza di una vita migliore. Il volume, pubblicato da Aulino Editore, contiene allegato un cd-rom con il database di tutti i caltabellotesi che attraversarono l’oceano, con i dati raccolti ad Ellis Island al momento del loro arrivo.

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