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Playstation 5: carenza di console e consumatori infuriati

ITALIA. Uno degli oggetti del desiderio più attesi dagli appassionati di videogame sta pagando dazio alla pandemia e tantissimi utenti stanno restando a bocca asciutta.

Il lancio di una nuova console da gioco non è un affare da poco, il gaming è diventato negli ultimi decenni uno degli hobby più praticati con milioni di persone in tutto il mondo che non aspettano altro che nuovo hardware e software che possa spingere l’innovazione tecnologica sempre più in là.

L’arrivo delle nuove console come Xbox Series S e X di Microsoft, nonché la tanto attesa Playstation 5 di Sony, si è rivelato però tutt’altro che privo di problemi: i tre dispositivi sono stati resi disponibili in piccole quantità fin dallo scorso novembre e, come è lecito aspettarsi, sono andati letteralmente a ruba nel giro di pochi minuti.

Un ciclo che si ripete a ogni nuova generazione, anche con Playstation 4 infatti, che ricordiamo è stata lanciata sul mercato nel 2013, ci fu un periodo iniziale di assestamento, della durata di pochi mesi, in cui la console fu praticamente irreperibile. Con Playstation 5, però, la situazione è divenuta ancor più frustrante per i consumatori poiché da cinque mesi ormai non è possibile acquistarne una senza sottoporsi a una trafila interminabile di attese online presso siti specializzati o affidarsi a un rivenditore privato che ne ha fatto manbassa (i tanto odiati “scalpers”) e le rivende a prezzi gonfiati.

Carenza di console, piano preciso o frutto di altri eventi?  Viene quasi da pensare che si tratti di una mossa ben studiata da parte dei produttori per gonfiare la richiesta, tuttavia le cause della situazione sono in realtà da ricercarsi in un contesto ben specifico. Le console di nuova generazione sono state lanciate in piena emergenza covid e questo significa che la loro produzione è iniziata nel momento più critico della diffusione del coronavirus. Se consideriamo che la maggior parte dei dispositivi elettronici viene assemblato in Cina, non è difficile immaginare come questi eventi abbiano in parte contribuito a delineare il quadro attuale. Il coronavirus è dunque l’unico responsabile della carenza di console? Indubbiamente a cavallo tra novembre e dicembre 2020 la situazione era senz’altro questa, tuttavia ci sono altri elementi in gioco degni di attenzione.

Processori, chip e “wafer”.  Le console sono proprio come dei computer e, in quanto tali, per funzionare hanno bisogno di componenti elettroniche di qualità. Il processo produttivo di chip a 7 nanometri è stato messo a punto dalla compagnia TSMC, ovvero Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, a cui si affidano aziende come Apple, Microsoft, Sony, AMD e molte altre. Una mole di clienti così esigenti ha portato a una situazione di sovraccarico, dove l’output di processori non è sufficiente a coprire la domanda.

Il chip nasce tagliando un “die”, una parte centrale da un “wafer“, un semiconduttore che ricorda i popolari biscotti. TSMC ha comunicato che la per la fine del 2020 avrebbe portato la produzione da 110.000 a 140.000 wafer, tuttavia al momento non sappiamo quanto queste affermazioni abbiano trovato attuale riscontro.

Secondo le ultime affermazione di Lisa Su, capo di AMD, la scarsità di componenti per console e PC non si risolverà prima della fine dell’estate, i videogiocatori quindi dovranno tenere duro ancora per molti mesi prima di poter acquistare prodotti di nuova generazione. Per questo motivo è dunque possibile che il 2021 sarà un anno particolarmente “vuoto” dal punto di vista delle uscite di videogiochi, con poche hit sparse qui e lì e molti grandi nomi rimandati a fine 2021 e inizio 2022.

Strategia di contenimento. Sia Microsoft sia Sony stanno giocando una partita serrata per accaparrarsi un numero maggiore di clienti ma la scarsità di console non aiuta a creare una base di installato sufficiente a giustificare una spesa in videogiochi esclusivi per la next-gen. Per questo motivo è probabile che entrambe le compagnie continueranno a puntare sull’installato maggiore, ovvero Playstation 4 e Xbox One. Con centinaia di milioni di console in tutto il mondo sarebbe da sprovveduti creare titoli solo per nuove console e bisognerà quindi aspettare almeno un paio d’anni prima che questi inizino a fare capolino.

A oggi è quasi confermato che esclusive di peso come Horizon e God of War avranno altri capitoli multigenerazionali, condivisi dunque da Playstation 4 e Playstation 5. Non ci si potrà naturalmente aspettare le stesse prestazioni della nuova ammiraglia ma se avete fretta di giocare i prodotti potete tirare un sospiro di sollievo: non sarete costretti ad acquistare Playstation 5 a prezzi esorbitanti e sarà possibile attendere tempi migliori, quando la situazione si sarà normalizzata. Su https://gamingradar.it potete trovare tutte le informazioni su periferiche e videogiochi.

 

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