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PIANO SANITARIO, LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE. MENTE GUCCIARDI O CROCETTA?

Crocetta fa un passo indietro, Gucciardi dice che non c’è nulla di ufficiale. La solita storia di politici che prima sbagliano, poi cercano il capro espiatorio. Il seguito dello sbaglio è peggio dello sbaglio medesimo. Sulla nuova rete ospedaliera si è tolto il velo all’incapacità di una classe politica segnata da un’insufficienza a tenere le redini di una Regione. Non più tardi di qualche giorno fa abbiamo assistito alla disfatta della gestione dei rifiuti. Il Governatore che litica con l’assessora al ramo, Valeria Contrafatto. L’assessora che non parla con il dirigente generale del Dipartimento.

Alla fine vengono fuori scelte che creano solo emergenza. Lo stesso dicasi con la vicenda che riguarda la realizzazione di termovalorizzatori. La scelta è obbligata, ma “scoperta” dalla stampa si tenta di farla passare come fantasia dei giornalisti.

Ultimo atto di una commedia tragi-comica è quello relativo al Piano che riguarda la nuova rete ospedaliera siciliana. Come al solito, è grazie alla stampa che si hanno notizie, e spesso si scovano dettagli che, invece, la politica tenta di tenere sottocoperta. Grazie alla stampa è stata resa nota la nuova rete ospedaliera siciliana. Un Piano fatto nella solitudine delle stanze del potere, disgregato dalla realtà dei territori. Un Piano già presentato al Ministero. Un Piano che rientra nei parametri del DM 70/2015 stabilito dall’allora Ministro Balducci (Governo Monti).

Il Ministero ha dato, allora, dei parametri entro cui le regioni dovevano elaborare la nuova rete ospedaliera. In Sicilia, al contrario di quello che è successo nelle altre regioni, non c’è stato coinvolgimento del territorio. Dunque, è venuta fuori una reta ospedaliera siciliana che si rispetta i parametri del DM 20, ma sconquassa le strutture sanitarie presenti in Sicilia.

Lo stesso assessore Gucciardi giorni fa ha convocato i direttori generali delle Asp comunicando la novità, ma con l’obbligo di tenere chiusa la bocca. La verità è che attraverso scelte operate nella solitudine dell’assessorato regionale alla Salute, non si è tenuto conto delle vere realtà dei territori; non sono stati coinvolti le istituzioni locali. Insomma, si è proceduto con gli occhi bendati. Stiamo attenti, la rete ospedaliera siciliana va rimodulata poiché effettivamente vi sono situazioni che sono frutto di scelte datate, adoperate quando il flusso del denaro pubblico veniva sperperato scriteriatamente ed essenzialmente per fini di consensi elettorali. Spesso creando stipendifici.

Abbiamo fatto le nostre ulteriori verifiche e possiamo affermare, senza tema di smentita, che le polemiche sorte in questi giorni sulla nuova rete ospedaliera siciliana non sono fantasie di giornalisti, ma la realtà di una classe dirigente e politica regionale inadeguata.

I risultati della nostra ricerca della verità sono anche confortati da una cronologia dei fatti supportata dal lavoro parlamentare del senatore Giuseppe Marinello. Ci atteniamo solo alla narrazione dei fatti cronologici attraverso i passaggi parlamentari e governativi.

Marinello è chiaro nella spiegazione dell’iter che fa nascere una rete ospedaliera. “Come previsto nel DM 70/2015 (il cosiddetto decreto Balduzzi) è compito istituzionale delle Regioni ottemperare ad una serie di compiti: 1) individuare le strutture deputate all’attività di emergenza/urgenza su tre livelli (PS, DEA1 DEA2 secondo livello) 2) collegare ai tre livelli sopra definiti le corrispondenti discipline (medicina, ortopedia etc); 3) definire i dimensionamenti delle discipline per singolo ospedale e di conseguenza la dotazione complessiva.

Nel definire i punti sopra riportati, la Regione rispetta i parametri previsti dal DM 70/2015 approvati all’unanimità con intesa Stato/Regioni e quindi anche con voto favorevole della Sicilia.

“Dunque- spiega Marinello- è la Regione che ha l’onore e l’onere di individuare i presidi ospedalieri e le relative caratteristiche, mentre il Ministero della Salute ha il compito di verificare che le scelte effettuate rispettino i criteri del citato DM”.

Il Piano è stato presentato ufficialmente e non è una bozza. Il Piano della nuova rete ospedaliera siciliana è stato predisposto dall’assessore Gucciardi, inoltrato al Ministero della Salute nel luglio del 2016 e valutato in una riunione congiunta il 3 agosto 2016

“Risulta evidente- fa emergere Marinello- che con le sue dichiarazioni il presidente Crocetta (del PD) disconosce quanto predisposto da un assessore del suo governo, mentre il presidente della commissione all’Ars, On. Di Giacomo (anche lui del PD) con le sue dichiarazioni contribuisce ad alimentare questo clima di confusione e mistificazione”.

Delle due l’una.  O l’assessore Gucciardi ha predisposto un Piano in un settore così importante in perfetta solitudine e nella totale inconsapevolezza del presidente Crocetta, oppure si assiste al solito, comico scambio delle parti e delle accuse che, vista la rilevanza dell’argomento, assume sempre più un aspetto tragico. credo che la migliore cosa da fare sia quella di ritirare il Piano della nuova rete sanitaria e ripartire da zero in assoluta trasparenza assumendosi ognuno le proprie responsabilità, l’onore di scelte dolorose e magari impopolari, ma tenendo soprattutto conto delle reali esigenze dei cittadini siciliani e della doverosa tutela del diritto alla salute.

Redazione Corriere

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