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“Perchè tanta premura vista la proroga per l’approvazione dei bilanci? Si poteva ridurre l’aliquota Imu”

SCIACCA. “Se c’è una proroga perché non analizzare meglio le proposte di delibera che prevengono spesso con netto ritardo?”. A sostenerlo, i consiglieri comunali di opposizione Santangelo, Cognata, Milioti, Monte, Deliberto, Caracappa.

Fanno riferimento alla nota ufficiale dell’Anci-Sicilia, diramata ieri e firmata dal presidente Leoluca Orlando, con la quale comunica la proroga al 31 ottobre, per i Comuni, per l’approvazione dei bilanci. Proroga decretata dalla Conferenza Stato-Regioni.

“Quale urgenza assoluta ha caratterizzato la seduta di ieri sera?”, si domandano i consiglieri Santangelo, Cognata, Milioti, Monte, Deliberto, Caracappa. ” Sapevamo bene che non sarebbe stato opportuno mandare il Comune in default (previsione alquanto incerta e mai ufficialmente notificata a nessuno tranne con qualche metafora o previsione da veggente). Si poteva avere il tempo di conoscere l’ammontare dei trasferimenti della Regione derivanti dal fondo perequativo. Ci sarebbe potuta essere anche essere la possibilità di un maggiore introito e quindi un minor ricarico dell’Imu. Ecco perché il numero di presenti in aula, ieri sera, si è ridotto”.

Per Santangelo, Cognata, Milioti, Monte, Deliberto, Caracappa, “non bisognava avere premura perché non vi era alcun rischio. Il famoso senso di responsabilità, proprio ieri sera, serviva a poco”.

“Ciascuno può e deve decidere il comportamento da tenere in aula senza dipendere dalla altrui decisioni ma rispettando le altrui decisioni. È la democrazia. Una cosa però è certa, carte alla mano: non vi era alcuna emergenza ed alcuna alcuna urgenza per rimanere in aula e celebrare il consiglio. Massimo rispetto però per chi assume scelte con coscienza, anche alla presenza di una assenza palese di numeri da parte della maggioranza che avrebbe sancito la caduta del numero legale”, aggiungono.

Poi precisano che “durante le ultime sedute del consiglio eravamo tutti presenti e schierati, compatta in prima convocazione”, ma anche che “non possiamo sentirci responsabili di tutti gli atti che non potranno essere approvati in consiglio. Occorre avere piena consapevolezza che o numeri della attuale maggioranza non consentono autonomia procedurale. Non possiamo dunque sentirci responsabili di tutto ciò che fa oggi potrà accadere in aula”.

 

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