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OSPEDALE SCIACCA, IL COMITATO PER LA SALUTE VUOLE CHIAREZZA. CROCETTA INCOLPA IL GOVENRO NAZIONALE

Crocetta, intanto, prende le distanze dal Piano della nuova rete e fa ricadere le colpe sul Governo nazionale

“Il 29 aprile scorso l’assessore Gucciardi, all’ospedale di Sciacca, aveva assunti impegni ben precisi. A distanza di mesi, e da quel poco che emerge dalla nuova bozza di riorganizzazione della rete ospedaliera, il Giovanni Paolo II viene individuato come “ospedale di base”, in pratica una struttura che mantiene unicamente i reparti fondamentali: medicina, chirurgia, ortopedia e cardiologia. Se tutto ciò dovesse essere confermato, è chiaro che si tratta di un ulteriore ridimensionamento”, dichiara Franco Giordano del Comitato per la Salute.

“Non solo è necessario fare chiarezza sui contenuti del nuovo piano sanitario. Per il comitato occorre anche uno scatto d’orgoglio e puntare in alto. Saranno settimane decisive per il futuro della struttura ospedaliera saccense-  aggiunge il presidente del comitato per la salute Ignazio Cucchiara-  che invita i rappresentanti politici, ma soprattutto i cittadini ad essere protagonisti della battaglia per il diritto alla salute di questo territorio.

Intanto, dopo le polemiche sorte in questi giorni anche per il ridimensionamento dell’ospedale Giglio di Cefalù, il governatore della Regione, Rosario Crocetta, afgferma che “non si razionalizza la sanità attraverso il depotenziamento di realtà locali che, molto spesso, hanno già subito profondi attacchi e che si vedono privati di servizi essenziali”.  

Crocetta prende le distanze dalla nuova rete ospedaliera siciliana,anticipata in questi giorni da giornali e siti d’informazione,  ma che non è ancora ufficiale. Crocetta fa sapere di essersi sentito con Gucciardi, concordando la necessità di opporsi a questa bozza che – lo si apprende chiaramente tra le righe del comunicato ufficiale – sarebbe stato imposto dal Governo centrale. 

“A Roma – fa notare Crocetta – devono rendersi conto che quello della regione siciliana è un territorio in gran parte montuoso, con una rete ferroviaria inesistente nella maggior parte del territorio e con una rete autostradale circoscritta prevalentemente alle tre città metropolitane. Il progetto, dunque, di razionalizzazione deve tenere conto delle distanze reali tra le strutture e soprattutto, non può concentrare soltanto nei tre capoluoghi delle città metropolitane, la maggior parte dei servizi. Ciò per il Presidente della Regione porterebbe a un congestionamento delle strutture, creando ulteriori difficoltà all’utenza delle aree metropolitane e disagi notevoli al resto del territorio dell’Isola”. 

“Voglio dire con chiarezza – continua il presidente – che l’assessore Gucciardi non ha presentato alcun progetto a Roma, ma che le linee che vengono fuori in questo momento da indiscrezioni di stampa, rappresentano proiezioni delle conseguenze di scelte del Ministero della Salute. In tale contesto, bisogna aprire un confronto chiaro e onesto col governo nazionale”.

La presidenza della Regione e l’assessorato alla Salute – aggiunge Crocetta – intendono aprire un confronto con tutti gli assessori, con la coalizione, con il Ministero della Salute e soprattutto con i territori, con i sindaci e con i manager, perchè le linee di azione della sanità non possono essere delle scelte meramente tecnicistiche, ma devono essere il frutto della consultazione democratica. 

Crocetta dice no agli sprechi. “Ma – conclude – non possiamo consentire che la razionalizzazione si traduca in tagli  di servizi per i cittadini o depotenziamento dei territori”. 

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