Il sindaco, che ha incontrato lunedì scorso il commissario dell’ASP Mario Zappia e pur nella consapevolezza che la carenza di medici, fenomeno esteso in tutta la Sicilia e su tutto il territorio nazionale, ritiene che non possa costituire una consolazione il fatto che il Giovanni Paolo II di Sciacca sia messo meglio rispetto alle altre strutture agrigentine.
Tra l’altro, per sopperire alle difficoltà del nosocomio di Licata, il management dell’Asp pare intenda provvedere con una disposizione di servizio per alcuni cardiologi in servizio a Sciacca per turni aggiuntivi, seppure ben remunerati. C’è da dire, in verità, che l’Asp di Agrigento ha disposto anche il contrario con l’invio al Giovanni Paolo II di medici di altri ospedali agrigentini per far fronte alla carenza di medici in ortopedia e urologia.
C’è tanta stanchezza tra chi è chiamato a svolgere il proprio turno e anche ore aggiuntive, senza riuscire ad avere le agognate ferie. Una situazione quella della carenza di medici, infermieri e ausiliari, che riguarda tutti gli ospedali e questo è un fatto innegabile.
La vicenda ha assunto, anche in considerazione del periodo estivo, i connotati di una emergenza che, ovviamente, non è addebitabile soltanto all’ASP, ma che andrebbe portata al tavolo regionale.