CATANZARO. E’ riuscito a percepire lo stipendio per 15 anni senza mai fare un giorno di lavoro. Ha totalizzato oltre 500.000 euro di reddito senza recarsi mai sul posto di lavoro. E’ un triste record che segna anche la complicità di chi dovrebbe controllare. E’ accaduto a Catanzaro e l’uomo record è Salvatore Scumace, dipendente del Centro Operativo Emergenza Incendi (C.O.E.I.) dell’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro.
Un vero fantasma che la Guardia di Finanza ha, però, scoperto. Indagini coordinate dalla Procura diretta da Nicola Gratteri. Un lavoro di setaccio dei tabulati di presenza e turni di servizio dell’ospedale. Neanche un giorno in quindici anni Scumace è risultato presente.
A quanto pare, avrebbe minacciato pesantemente la responsabile del servizio. Minacce, intimidazioni e promesse di nuocere a lei e ai suoi familiari. Con questi argomenti, Scumace ha convinto la funzionaria, estranea alle indagini, a soprassedere sulle segnalazioni disciplinari che aveva iniziato ad inviare.
“Pressioni” che, quando la donna è andata in pensione, il recordman degli assenteisti non ha dovuto più fare. Il nuovo responsabile del C.O.E.I., Nino Critelli e i due dirigenti pro tempore dell’ufficio risorse umane Vittorio Prejanò e Maria Pia De Vito, tutti indagati per abuso d’ufficio, non si sono mai disturbati a fare controlli.
Grazie alle indagini della Finanza, coordinate dall’aggiunto Giancarlo Novelli e dal pm Domenico Assumma, il fantasma è stato scoperto. Era il luglio 2020 e l’ospedale Pugliese Ciaccio non ha potuto fare a meno di avviare un primo procedimento disciplinare nei confronti di Scumace, affidato a un’apposita commissione. Ma nonostante l’uomo non si sia mai presentato al lavoro e fosse per tutti un fantasma, la commissione non ha trovato alcunché da ridire. E nero su bianco hanno affermato l’impossibilità di avanzare un addebito disciplinare nei confronti del dipendente. Una decisione che ha fatto scattare un avviso di conclusione indagini per il reato di falso in atto pubblico e abuso d’ufficio.
Scumace è stato licenziato nell’ottobre 2020, all’esito di un secondo procedimento disciplinare, per giusta causa e senza preavviso. Per quei quindici anni da fantasma dovrà rispondere anche di estorsione aggravata.