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Operazione “oro bianco”, quelle intercettazioni in cui si fa il nome di Pullara

AGRIGENTO. L’operazione antimafia di ieri mattina, denominata “Oro bianco”, svela, qualora ce ne fosse bisogno, i legami tra mafia, stiddari, politica, affari. Si investe in droga, si usa estorsione e si punta a sulla politica per coltivare i propri interessi economici e logistici sul territorio. L’operazione “Oro bianco”, ha fatto scattare 12 arresti, ma anche 35 indagati. Uno spaccato mafioso che risiede a Palma di Montechiaro.

Si fa anche il nome del deputato regionale agrigentino Carmelo Pullara, ma non è indagato. C’è anche un un mafioso che viene eletto al Consiglio comunale dalla consorteria criminale del posto per portare avanti i propri interessi sul territorio.

Agli atti dell’inchiesta ci sono numerose intercettazioni che scandiscono tutte le fasi che portano alla sua elezione: dall’individuazione del candidato del gruppo dei Pace, alla ricerca dei voti (in un caso era necessario persino trovare un normografo per fare votare un analfabeta), alla conta degli stessi voti.

Montalto, nel giugno del 2017, sarà eletto con oltre 400 preferenze ma la consorteria resterà delusa perché il candidato a sindaco sostenuto da Montalto, che correva con l’Udc – ovvero Rosario Bellanti -, è stato sconfitto da Stefano Castellino. L’obiettivo, comunque, va in porto.

Un capitolo a parte del provvedimento riguarda il deputato regionale Carmelo Pullara, non indagato. “Conferma eloquente della capacità degli esponenti del paracco di influenzare le competizioni elettorali arrivava pochi mesi più tardi in occasione delle competizioni elettorali. I vertici del paracco individuavano in Carmelo Pullara il candidato sul quale fare converge re i voti controllati dall’organizzazione”. Il motivo sarebbe stato quello di ricevere, in cambio, “favori di ogni genere, soprattutto in ragione della sua veste di dirigente dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento”. Pullara, eletto e divenuto pure componente della commissione antimafia, però non è indagato. “Non altrettanto chiara – scrive il gip – è la consapevolezza di Pullara, che pure si attivava in favore degli esponenti del paracco, con favori di varia natura, della collocazione associativa delle persone con cui veniva in contatto nonché delle modalità con cui veniva agevolata la sua elezione».

Pullara, da parte sua, replica dicendosi “dispiaciuto per il tritacarne mediatico. Forse – dice – pago lo scotto dell’ingenuità e della mancanza di cono scenza della caratura criminale di quelle persone”.

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