TRAPANI. Il sindacato dei giornalisti chiede un’indagine, monta la protesta e Ceccanti e altri 24 deputati del PD hanno presentato al Ministro della Giustizia un’interrogazione per chiedere un’ispezione alla procura di Trapani “per verificare lo scrupoloso rispetto di importanti principi costituzionali”.
“Al Ministro della Giustizia
Per sapere
Premesso che dagli organi di stampa si apprende che negli ultimi anni la procura di Trapani avrebbe sottoposto a intercettazioni telefoniche numerosi giornalisti, trascrivendo i contenuti delle loro conversazioni con proprie fonti informative e avvocati difensori, vilando il segreto professionale, nonostante essi non risultassero iscritti nel registro degli indagati;
le intercettazioni sarebbero state disposte nell’ambito di un’indagine avviata dalla stessa procura nel 2016 per fare luce sull’attività di ong operanti in mare per il soccorso di naufraghi che cercavano di raggiungere le coste europee;
se sia al corrente di quanto riportato in premessa e se non intenda disporre un’apposita ispezione finalizzata a verificare lo scrupoloso rispetto dei principi generali relative alla tutela del diritto di cronaca, della libertà personale e di informazione e del diritto alla difesa
IL CASO. La storia dei giornalisti intercettati ha proiettato la Procura di Trapani in una notorietà internazionale. Certamente non con effetto positivo. Da 48 ore, infatti, anche la stampa estera si occupa del caso sollevato dal quotidiano “Domani”.
Il caso dei giornalisti intercettati nell’indagine sulle Ong della Procura di Trapani anche durante colloqui con le loro fonti riservate. Persino durante una conversazione tra una giornalista, Nancy Porsia, e la sua avvocata Alessandra Ballerini. Una bomba, oggi riportata in prima pagina da alcuni quotidiani nazionali, che ha scatenato la durissima reazione della Federazione nazionale della stampa italiana.
“Non spetta a noi emettere sentenze, ma riteniamo opportuno che le autorità di garanzia chiedano chiarimenti e li rendano pubblici – spiegano il sindacato dei giornalisti e il suo presidente, Beppe Giulietti – forniremo alle colleghe e ai colleghi ogni supporto e sosterremo tutte le iniziative che intenderanno promuovere».
L’inchiesta della procura trapanese è quella sulle Ong che operano nel Mediterraneo. Secondo quanto riportato dagli organi di stampa, si tratte di Jugend Rettet, Save The Children e Medici Senza Frontiere e degli sbarchi dal 2016. Ma gli inquirenti, secondo quanto riportato dal Domani, avrebbero ascoltato e riportato nelle carte anche le conversazioni dei giornalisti che parlavano con le loro fonti. Un’attività che rischierebbe di minare il diritto di cronaca e la libertà di informare e di esser informati.
Nelle intercettazioni, ha riportato il giornale, sono finiti giornalisti che tutti i giorni si occupano di Libia e migrazioni, come Nello Scavo, Francesca Mannocchi, Antonio Massari, Sergio Scandura e Nancy Porsia. A quest’ultima, riporta la cronaca, sono dedicate molte pagine e ci sarebbe anche l’intercettazione di un suo dialogo con il proprio avvocato, che a naso dovrebbe rimanere fuori dall’attività di controllo. Tanto più che la giornalista, come gli altri colleghi, non risulterebbe indagata per alcunché.
Ma dice oggi la Procura che solo Porsia sarebbe stata oggetto di intercettazioni.
Peppe Provenzano, vicesegretario del Partito democratico, parla di “violazione gravissima della libertà di stampa”.
La polemica è solo all’inizio. Fonti di via Arenula fanno sapere che il Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, ha disposto accertamenti sull’inchiesta di Trapani sulle Ong, nell’ambito della quale sarebbero stati intercettati – secondo notizie di stampa- anche diversi giornalisti.