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OMICIDIO DUE ANZIANI, PER SABELLA IN APPELLO I 30 ANNI SI TRASFORMANO IN ERGASTOLO

La Corte di Assise di Appello di Palermo ha riformato la sentenza di primo grado per Giuseppe Sabella (quarantaquattrenne), nella massima pena: l’ergastolo. In primo grado era stato condannato a 30 anni di carcere. Conferma, invece, della sentenza di primo grado, a 18 anni per Antonino Gucciardo (trentenne). Ambedue sono di Sciacca. Sabella è stato difeso dall’avvocato Aldo Rossi, mentre Gucciardo dall’avvocato Mauro Tirnetta.

Il sostituto procuratore generale aveva chiesto, nella precedente udienza, una pena maggiore per Sabella rispetto ai 30 anni inflitti in primo grado. I due sono accusati dell’uccisione di due anziani per rapina nelle loro abitazioni.

La parte civile, con l’avvocato Tommaso Masanelli, era costituita dalla famiglia di Stefana Mauceri.

Sabella e Gucciardo sono stati condannati con l’accusa di omicidio volontario e rapina per la morte di Nicolò Ragusano, di 93 anni, aggredito, nella sua abitazione di Sambuca, il 6 luglio 2015 e deceduto dopo pochi giorni.  L’altra vittima fu Stefana Mauceri, di 85 anni, aggredita, nella propria abitazione di Menfi, il 16 luglio 2015, e deceduta dopo sette mesi.

Gucciardo ha ammesso la sua presenza nelle case dei due anziani, assieme a Sabella, sostenendo che l’obiettivo era soltanto quello di rubare. Mentre ha addossato su Sabella la responsabilità dell’aggressione. Sabella, invece, ha respinto ogni accusa.

Rapina e omicidio Nicolò Ragusano. Avvenne a Sambuca d Sicilia. La vittima aveva 93 anni. Fu aggredito mentre si trovava nella sua abitazione il 6 luglio 2015. Morì dopo pochi giorni per le conseguenze della violenta aggressione. I due malviventi, bussarono alla porta dell’anziano chiedendo un bicchiere d’acqua. Entrati in casa, malmenarono l’anziano che riportò ferite, un grave trauma cranico. Morì 15 giorni dopo. La rapina  fruttò ai malviventi solo qualche oggetto di poco valore.

Rapina e omicidio di Stefania Mauceri. Il fatto si svolse a Menfi. La vittima aveva 83 anni. Anche l’anziana menfitana subì l’aggressione mentre era all’interno della sua abitazione. Morì sette mesi dopo l’aggressione, dopo una lunga agonia in ospedale. Sulla vicenda, oltre alle capillari indagini svolte dai carabinieri, sono state di supporto le testimonianze di vicini, le immagini delle telecamere del sistema di videosorveglianza collocate vicino ad alcune attività commerciali e le impronte dei due malviventi ritrovate nell’abitazione dell’anziana. Ritornata a casa, dopo aver fatto la spesa, Stefania Mauceri fu seguita dai due malviventi che riuscirono a entrare nella sua abitazione. Qui fu aggredita brutalmente in cucina, riportando un trauma cranico, una frattura al setto nasale e varie ferite. Entrò incoma, morì dopo sette mesi. Il bottino fruttò 400 euro e tante monete d’argento.

 

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