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“No al bando, la Regione punti alla riqualificazione con il Recovery Fund”. Curreri sollecita l’idea

SCIACCA. Una sosta sulla scalinata dell’ingresso allo stabilimento delle Terme di via Agatocle, abbigliamento da jogging e Alessandro Curreri ita fuori la sua riflessione sulla vicenda delle Terme.
Per Curreri, fautore dello stop al bando,  è fondamentale “che la regione afferri il treno del Revovery Funf per progettare, ammodernare, rifunzionalizzare le Terme”. Solo una consistente riqualificazione delle strutturte termali, per Currero la Regione “potrà emanare un bando goloso, dopo averle rese appetibili”.
Altra contrarietà che evdienzia Curreri è il suo “no al frazionamento. Lasciamo lo spin off  (più breve sarebbe stato l’italiano scorporo n.d.r.) all’imprenditore. Gli piacciono così”. Altro punto su cui Alessandro Curreri insiste è il concetto di “Terme diffuse”. “Camminiamo sulle Terme. Ecco perché la mia idea funziona. C’è chi sta scavando tunnel da 300 metri , a Milano, nei pressi di San Siro, per prelevare le acque termali e successivamente scaldarle. Da noi, a SCiacca, risalgono da sole e con maggiore qualità e proprietà. Serve un regolamento per concessioni diffuse, un disegno di legge”.
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