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MURI PERICOLANTI AL LIDO SALUS, SILENZIO (DA ANNI) DELLE FERROVIE E DEL COMUNE

Muri cadenti lato ovest Lido Salus

I fatti a Sciacca hanno un percorso che porta inevitabilmente alla non risoluzione delle questioni, anche se riguardano la pubblica incolumità. Da anni il nostro giornale denuncia una situazione di pericolo sul tratto di spiaggia tra la fine del Lido Salus e l’inizio della Tonnara. Grossi muri di cemento armato, che delimitano l’ex tratto ferrato, ma anche proprietà private, qualche anno fa hanno subito gravissimi danni a cause delle forti mareggiate, tanto da averli “spezzati” e “divelti”, rendendoli precari, pericolosi.

Oltre a noi del Corrrieredisciacca.it, nel luglio del 2013 un’interrogazione fu presentata anche dall’allora consigliere comunale Enzo Sabellacon la quale chiedeva “quali interventi sono previsti nell’immediato al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza per la pubblica incolumità nel tratto di spiaggia Lido Salus”.

Inoltre, Sabella chiede se ” sono stati attuati procedimenti amministrativi a carico dei proprietari (diffide, ordinanze sullo stato di pericolo, ecc.) e se è intendimento dell’Amministrazione verificare la procedura autorizzativa dei muri di sostegno, al fine di ricostruire l’iter tecnico-amministrativo per meglio definire le responsabilità e le competenze, relativamente al risanamento ambientale dei luoghi”.

Sabella evidenziava come da “più di un ventennio la nostra costa è soggetta a continui fenomeni di erosione, causati sia dall’azione naturale del mare, ma, soprattutto, dall’intervento dell’uomo che ha contribuito in modo esponenziale all’incremento del fenomeno con la costruzione di opere a mare (moli portuali, scogliere frangiflutti, ecc, ) e con una dissennata urbanizzazione della costa”.

Vi sono lunghi tratti di muri in cemento eretti dalle Ferrovie dello Stato sul finire del 1985 a protezione del rilevato ferroviario. Le Ferrovie non sono mai intervenute, nè il Comune sollecita la messa in sicurezza e la rimozione dei pericoli. Ovviamente, anche per i privati.

La situazione di pericolo persiste, insieme al silenzio di Enti che dovrebbero, invece, vigilare e assumere provvedimenti.

Filippo Cardinale

 

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