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MONCADA ENERGY RIDUCE IL PERSONALE. CRISI NELL’EOLICO

Terra amara, terra che smorza le speranze di uno sviluppo. Terra sempre più “deserto” nel quale è da temerari immaginari di costruirvi un futuro. E’ la terra agrigentina, la terra di fior di politici che vi hanno fatto carriera, ma che mai l’hanno arata per trasformarla in terra fertile e feconda.

Una terra che brucia anche solide innovazioni imprenditoriali, come Moncada Energy, conosciuto come il re dell’eolico. Una terra che nel tempo ha visto in crisi agricoltura, pesca, edilizia, commercio.

 

Nella terra “deserto” è appena partita l’ennesima procedura di riduzione di personale, discussa in questi giorni dalle federazioni di categoria dei sindacati e dall’azienda, allo scopo di salvare gli ultimi 28 lavoratori.

“Probabilmente- dice il segretario provinciale della Cisl, Maurizio Saia- errori imprenditoriali, investimenti sbagliati, concessioni e autorizzazioni non rilasciate, burocrazia, hanno vanificato lo sforzo industriale, finanziario, economico che per circa un decennio ha migliorato non solo la condizione economica di molti lavoratori ma anche quella di un territorio che ne ha tratto indiscussi benefici”.

 

“Abbiamo assistito in questa provincia alla nascita di un’azienda come la Moncada Energy-continua Saia- nella quale abbiamo molto creduto, valutandone positivamente entusiasmo, capacità di visione e soprattutto la possibilità di divenire ampia possibilità di collocazione di nuove professioni, di giovani preparati e specialisti del settore. Ma probabilmente il tessuto industriale non era ancora pronto, non ha creduto all’innovazione tecnologica e culturale dell’impresa, così stiamo perdendo l’ultima delle tante occasioni che hanno attraversato questo territorio e la chiusura delle attività legate alla produzione di nuove energie sta avvenendo nel più assoluto silenzio”. 

La Cisl offre collaborazione, vorrebbe conoscere il piano industriale e strategico delle aziende del gruppo. “Lo riteniamo fondamentale per recuperare produttività e riposizionamento sul mercato e vorremmo dare il nostro contributo consapevoli della difficile realtà e le nuove sfide economiche e sociali. 

Vorremmo questa volta essere protagonisti, poiché spesso cambiare il “punto di vista” e guardare attraverso gli occhi dei lavoratori, aiuta a trovare altre soluzioni e stimola a trovare strade alternative”.

Filippo Cardinale

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