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Mentre a Palermo discutono, a Sciacca le terme sempre più espugnate dal degrado

SCIACCA.  Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. Prendiamo in prestito la citazione di Tito Livio ((Storie, XXI, 7, 1), la trasformiamo a nostro uso per ricavarne il titolo. Un uso per sottolineare, qualora fosse necessario, che mentre a Palermo i politici discutono, a Sciacca le terme vengono continuamente espugnate dal degrado, dalla mancata manutenzione. Vanno in degrado le strutture termali, cede anche la via Agatocle, la via lungo la quale si affacciano gli stabilimenti. Una via la cui manutenzione è a carico del Comune.

E così, lungo “la passeggiata” mozzafiato di via Agatocle, ci si imbatte in pericoloso cedimento del marciapiedi. Ma vi è anche la possibilità di ammirare l’immobilismo del Comune che lascia transennato da oltre un anno la colonna dedicata alla Madonna in ricordo della tragedia del Dixmude.

La citta degrada sempre più sotto gli occhi dell’assuefazione. Ma anche dell’immobilismo più assoluto.

Sabrina Macaluso

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