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Matteo Mangiacavallo e la ricerca del centro moderato

SCIACCA. Se il maestro Franco Battiato con le sue note va alla ricerca di un centro di gravità permanente, il deputato saccense Matteo Mangiacavallo è alla ricerca di un centro moderato. Il deputato saccense ha chiuso i rapporti con il M5S, insieme a cinque colleghi, dando vita ad un raggruppamento politico Attiva Sicilia nel quale fanno parte gli ex grillini, Angela Foti, Valentina Palmeri, Elena Pagana e Sergio Tancredi.

Mangiacavallo, nel dare l’addio al M5S, rimarcò come il movimento partorito da Beppe Grillo avesse “perso il ruolo che aveva avuto nella scorsa legislatura all’Ars, quello di essere l’ago della bilancia e di raggiungere gli obiettivi”, partecipando invece ad un “gioco di palazzo’”, come lo definì Angela Foti la quale chiosò  che “pur essendo venti deputati su settanta non si è riusciti a cavare un ragno dal buco”.

Archiviata l’esperienza pentastellata, Matteo Mangiacavallo seguita la sua attività politica consapevole “che gli estremi sono superati” e guardando ad una collocazione politica “in un’area di centro moderato”. “Sto valutando di proseguire il mio impegno politico- ci dice Mangiacavallo- e ho davanti a me due strade. Una delle quali è anche lasciare la politica”.

Ci pare difficile che un deputato lasci la politica. Essa è un forte richiamo, e chi la pratica difficilmente la mette alle spalle. Crediamo, invece, che Mangiacavallo stia riflettendo se seguitare all’Ars o mettersi al servizio della sua città. Se è vero che le elezioni amministrative per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale di Sciacca hanno un traguardo ormai non più lontano (si svolgeranno nel maggio 2022) è pure vero che tra qualche mese (non troppi) il clima elettorale alzerà di temperatura.

“Penso che le tematiche della città possano trovare una adeguata sponda in una grossa coalizione ma a patto che si dia un taglio netto con chi ha avuto responsabilità per una mancata svolta capace di rilanciare Sciacca”.

Inutile immaginare che Mangiacavallo non sia tentato dal “servire la sua Sciacca”, e i suoi passi alla ricerca di un centro moderato perduto sono scanditi “dalla ricerca di allacciare rapporti”. Sarà difficile immaginare Mangiacavallo avvicinarsi al Pd, come è impossibile che possa “riallacciare” con i grillini in preda ad una grossa crisi che li investe a livello nazionale.

Il centro moderato di Mangiacavallo include le nuove realtà politiche nate di recente anche a livello regionale, ma anche la buona volontà di quegli uomini moderati e centristi “che non abbiamo continuità col passato”. Sciacca diventerà bellissima?

I prossimi mesi si prospettano interessanti perché, inevitabilmente, caratterizzati dalla campagna elettorale che interessa la nostra Città.

Filippo Cardinale

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