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MASCHERE, VERITA’, BUGIE E… FACEBOOK. TUTTO FA POLITICA

Il sindaco Francesca Valenti colpisce ancora sui social.

Un suo commento all’intervento politico di ieri dei consiglieri comunali Calogero Bono e Giuseppe Milioti, scatena una polemica tra lo stesso Bono e il segretario provinciale della Cgil, Massimo Raso.

I due avevano invitato la Valenti, nella veste di presidente dell’Ati, a spiegare alla città ed ai Comuni agrigentini, qual’è la proposta alternativa a Girgenti Acque. “Nulla – hanno detto – è stato detto nel documento di risoluzione stilato”.

Nel post che il sindaco ha pubblicato su Facebook, un chiaro riferimento alle dichiarazioni dei due consiglieri comunali di opposizione, con parole forti e provocatorie da parte di Francesca Valenti: “Finalmente hanno gettato la maschera. È evidente che volevano che Girgenti Acque continuasse a gestire il servizio idrico. Spieghino alla città per quali veri motivi”.

Ma in un precedente intervento anche Raso, sempre sui social, aveva apostrofato Bono e Milioti, scrivendo “facevate prima a scrivere viva Girgenti Acque, vergognatevi”.

A quel punto è entrato in scena il consigliere comunale Calogero Bono, che non è solito utilizzare i social per manifestazione posizioni politiche. Prima una replica a Raso: “La mia parte politica è lontana anni luce da Girgenti Acque. Io ho partecipato a manifestazioni pubbliche per l’acqua pubblica. E la mia posizione è ben nota. Non le permetto quindi di travisare il contenuto della nostra nota. Se lei non conosce o non ricorda nel recente passato i nostri interventi in proposito è grave per un rappresentante sindacale come Lei”. Poi a Francesca Valenti: “Siamo abituati alla sua mistificazione della realtà dei fatti”.

Naturalmente, come accade ormai ogni giorno sui social, la discussione è proseguita con altri botta e risposta, tra cui quello dello stesso Raso, che si è affrettato a sottolineare come il suo intervento era scaturito dallo stupore nell’apprendere che dopo un fatto importante come la risoluzione contrattuale da anni inseguita, Bono e Milioti si siano “preoccupati di seminare dubbi sul futuro, chiedendo conto al sindaco di Sciacca di una cosa che deve decidere insieme agli altri 42 sindaci”.

Anche Milioti non si è tirato fuori dal confronto social: “In merito alle maschere di cui parla il sindaco – ha scritto – sono sicuro che non era riferito a noi perché le maschere già da un pezzo sono cadute e non è mai spuntata la mia faccia”.

Giuseppe Recca

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