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Marsala, non ci furono maltrattamenti, appropriazione indebita e abbandono di incapace: assolta coppia di ex badanti

MARSALA- Sentenza di assoluzione per Pietro Coppola e Manuela Buglisi, assistiti dagli avvocati Fabio Simone Di Paola e Paolo Amato del Foro di Sciacca.

La coppia di ex, originari di Salemi, erano accusati di maltrattamenti, limitazione della libertà personale, appropriazione indebita, il tutto aggravato dallo stato della persona offesa, anziana e non deambulante dell’accudita. Pesanti le accuse sulla coppia. Secondo la pubblica accusa, la coppia di ex badanti avrebbero limitato la libertà personale dell’accudita proibendole di lasciare la loro casa per trasferirsi presso una struttura idonea; la minacciavano di farla scivolare giù lungo una strada in discesa sulla sua sedia a rotelle, di farla “rinchiudere”, la privavano del suo telefonino e del denaro necessario ad affrontare le spese anche per soddisfare i bisogni primari, appropriandosi per intero della sua pensione di invalidità; omettevano di provvedere alla sua igiene personale nonché alla sua nutrizione se non in misura insufficiente mediante un unico pasto ogni due giorni circa; quasi giornalmente, la colpivano con schiaffi, pugni, pizzicotti sulle braccia o sul capo, e la strattonavano, specie ogni qualvolta la stessa si lamentava del trattamento ricevuto, lasciando sul suo corpo lividi ed altri segni della violenza subita; non impedivano che in data 29 maggio 2018 uscisse da casa sola mossa dalla fame, per procurarsi del cibo nonostante le sue gravi difficoltà nel deambulare, tant’è che rovinava al suolo per la strada ed ivi veniva soccorsa dai sanitari del servizio 118.  Inoltre, la coppia si sarebbe appropriata della pensione di invalidità erogata dall’INPS alla signora accudita.

Dopo una corposa attività istruttoria la difesa degli imputati, gli avocati Fabio Simone Di Paola e Paolo Amato, entrambi del Foro di Sciacca, hanno dimostrato l’infondatezza delle gravissime accuse mosse nei confronti dei propri assistiti.

In particolare, i due difensori, mediante l’esame testimoniale di operatori del Servizio Sociale di Salemi nonché di medici in Servizio presso l’Asp di Trapani hanno acclarato che, in verità, nessuna condotta di maltrattamenti, di limitazione della libertà personale e di appropriazione indebita era stata posta in essere dagli imputati.

 

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