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MAFIA, “OPUNTIA”: RITO ABBREVIATO PER SEI. MISTRETTA E GULOTTA PROCESSATI A SCIACCA CON L’ORDINARIO

Matteo Mistretta, di 32 anni, e Tommaso Gulotta, di 52, ambedue di Menfi, sono stati rinviati a giudizio, dal Gup del Tribunale di Palermo, Ermelinda Marfia. Il processo si celebrerà a Sciacca con il rito ordinario. Sono due degli otto imputati tra Menfi e Sciacca accusati di associazione mafiosa e coinvolti nell’operazione “Opuntia” . Il Gup di Palermo ha accolto la richiesta del sostituto procuratore della Dda di Palermo Alessia Sinatra.  Gli altri sei imputati hanno chiesto il rito abbreviato. Gli avvocati Carmelo Carrara e Matteo Sbrigata per Mistretta e Accursio Gagliano e Giovanni Rizzuti per Gulotta avevano chiesto il non luogo a procedere, puntando sull’inattendibilità delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Vito Bucceri.

La prima udienza, al Tribunale di Sciacca, per Mistretta e Gulotta, è stata fissata il prossimo 27 febbraio.  Saranno processati, per associazione mafiosa.

, due degli otto imputati, tra menfitani e saccensi, coinvolti nell’operazione «Opuntia». Sono Matteo Mistretta, di 32 anni, e Tommaso Gulotta, di 52, entrambi di Menfi, rinviati a giudizio ieri pomeriggio dal Gup del Tribunale di Palermo, Ermelinda Marfia, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore della Dda di Palermo Alessia Sinatra. L’udienza preliminare si è svolta ieri nell’aula bunker di Palermo e Mistretta e Gulotta sono stati gli unici a non avere avanzato richiesta di giudizio abbreviato. I loro difensori, gli avvocati Carmelo Carrara e Matteo Sbrigata per Mistretta e Accursio Gagliano e Giovanni Rizzuti per Gulotta, avevano chiesto il non luogo a procedere, contestando l’attendibilità delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Vito Bucceri.

Il giudice ha accolto la richiesta della Dda e disposto il rinvio a giudizio, fissando la prima udienza, al Tribunale di Sciacca, il 27 febbraio. Per la Dda di Palermo “l’analisi della complessa ed articolata attività svolta dai militari della compagnia di Sciacca, attraverso l’ascolto delle numerose conversazioni captate, cui hanno fatto riscontro tempestivi servizi di osservazione fissa e dinamica degli indagati e dei luoghi maggiormente frequentati ed infine il contributo di collaborazione reso da Vito Bucceri, ha permesso di appurare che gli odierni indagati risultano tutti ed a pieno titolo inseriti in un cotesto criminale riconducibile alla matrice criminale Cosa nostra”.

Hanno scelto di essere processati con il rito abbreviato il saccense Domenico Friscia, di 55 anni, di Sciacca, i menfitani Vito Riggio, di 32 anni, Giuseppe e Cosimo Alesi, di 48 e 53 anni, e Pellegrino Scirica, di 63. Tale rito è stato anche optato per il collaboratore di giustizia di Menfi Vito Bucceri, di 46 anni. Prima udienza, al Tribunale di Palermo, il 19 febbraio.

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