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MAFIA BASSA QUISQUINA: CONFISCATI BENI PER 4 MILIONI AI FRATELLI PANEPINTO

Il processo “FAce Off” erar stato celebrato a Sciacca. Pm sono stati Salvatore Vella e Giuseppe Fici della Dda di Palermo

La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento ha disposto la confisca di beni, per circa quattro milioni di euro, riconducibili ai fratelli Luigi, Marcello e Maurizio Panepinto di Bivona, arrestati nell’operazione antimafia “Face Off”. Il loro patrimonio era stato sequestrato il 7 marzo dell’anno scorso dai militari della Guardia di Finanza di Agrigento.

La decisione del Tribunale, presieduto da Giuseppe Lupo, restituisce solo una minima parte del patrimonio sequestrato dato che è stata accertata la legittima provenienza. In particolare, sono stati confiscati fabbricati di civile abitazione e per uso industriale a Bivona e Parma, dove i fratelli Panepinto avevano avviato delle attività imprenditoriali.

Nella lista anche terreni per decine di ettari a Bivona, conti correnti, autovetture, impianti ed automezzi relativi a sei imprese della Bassa Quisquina operanti nel campo della produzione del cemento, del movimento terra e del trasporto.

Il processo “Face off”, giunto al secondo grado di giudizio con la sentenza del 9 marzo scorso, ha determinato la condanna di Luigi Panepinto, 12 anni di reclusione, Maurizio Panepinto, 13 anni e 6 mesi, Giovanni Favata, 12 anni e 3 mesi, Domenico Parisi, 14 anni e 9 mesi. Assolti, Marcello Panepinto e Vincenzo Ferranti.

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