Pronto soccorso a “rilento”. Del resto, con un solo medico nel turno notturno la realtà è solo un caos a tutto danno del cittadino. È questa la condizione di emergenza in cui si continua a lavorare all’interno dell’area di emergenza dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca.
Il turno di notte è un continuo via vai di pazienti. Corridoi e stanze d’attesa del pronto soccorso colme di pazienti in attesa di poter essere visitati. Per quelli già visitati si rende comunque necessaria la cosiddetta osservazione breve. Dove “breve” è ovviamente solo un modo di dire. L’osservazione in molti casi si traduce non solo in ore di attesa lunghe e snervanti, aspettando l’esito di un accertamento, una dimissione un ricovero (quest’ultima oltretutto è un’autentica impresa, vista la scarsa disponibilità di posti letto nei reparti), ma anche in giorni e giorni di stazionamento in astanteria, in condizioni assolutamente precarie.
Quadro drammatico, dove il poco personale disponibile è costretto letteralmente a farsi in quattro per poter fronteggiare non solo le emergenze, ma anche il malcontento dei cittadini. Condizione non certo nuova, che in vista dell’estate si accinge a peggiorare, se si pensa all’aumento della popolazione con la presenza dei turisti sul territorio. Problema che potrebbe essere risolto con dotazioni organiche superiori.
Massimo D’Antoni