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LO TSUNAMI POLITICO MONTA, SI ASPETTA L’ONDA D’URTO

La scelta del consigliere comunale Valeria Gulotta di uscire dal gruppo consiliare di Sciacca Democratica è sicuramente sofferta, non facile. Il merito della Gulotta, prima esperienza in Consiglio comunale, è quello di aver ripreso la scala dei valori. Quella scala che in politica pone in basso il concetto dei valori, anteponendo ad essi le “beghe e le alchimie”. La politica da anni irradia un esempio cattivo, deviante. Un esempio che calpesta le scelte degli elettori, la dignità di chi viene eletto, stringendole nella morsa degli egoismi, delle vendette, delle squallide beghe di partito.

La mossa politica del sindaco dimostra tutti i limiti, ma soprattutto palesa l’azione distruttrice che sta minando la maggioranza. Anzi, l’ha già minata. Valeria Gulotta, Cinzia Deliberto, Paolo Mandracchia, Carmela Santangelo, possono ormai considerarsi “indipendenti”, che significa liberi di svolgere il loro ruolo dalle tenaglie partitiche. Lo tsunami monta, gonfia, prende velocità. Ma deve ancora riversare la sua forza devastante sulla maggioranza, o quella che fu maggioranza.

Nuccio Cusumano è riuscito a sfasciare un gruppo politico. Ma non è riuscito a mettere in discussione la dignità e la serietà di una persona come Valeria Gulotta, la quale ritiene la “parola data” più efficace di un rogito notarile. La dignità, appunto. Quel valore sconosciuto a parecchi il cui deragliamento porta ai trenta dinari del tradimento.

Oggi ad essere oggetto dei tradimenti della bassa politica è la città. Soliti problemi, solite chiacchiere. Le spinte “innovative” svaniscono sotto gli effetti della politica datata, ma anche di quella meno datata che diventa succube della prima.

L’azzeramento effettuato dimostra l’incoscienza, ma anche l’insufficienza politica, di chi immagina di essere il “padrone” della città. Il sindaco ha azzerato, ha immaginato di dare equilibrio alla bilancia dei referenti politici. Cusumano, adesso, si trova con gli stessi consiglieri comunali degli altri gruppi, ma ha ottenuto quell’assessorato in più che maturava da tempo e che era alla base degli accordi. Ma l’azzeramento voluto dal sindaco porta all’annientamento di due gruppi consiliari: Uniti per Sciacca e Nostra Sciacca. E’ una Waterloo politica.

Politicamente, l’azzeramento, la soluzione di una crisi politica lunga, ha sortito un’azione devastante. L’unico cambiamento, per adesso, registrato è che il sindaco ha distrutto una maggioranza che sembrava solida, ma anche creato tanto malumore.

Filippo Cardinale

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