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LO STAZZONE, IL NOSTRO “MAR NERO” PER I REFLUI CONTINUI (fotogallery)

Tanti milioni di euro per riqualificare il Borgo dello Stazzone. Tanta fatica per nulla, tanti sforzi vanificati. Mentre ieri, nell’atrio superiore dell’ex convento dei gesuiti, un gruppo di uomini di buona volontà presentava un progetto (due mesi di lavoro) per mettere in rete le peculiarità di Sciacca, del centro storico, del suo mare, della sua ceramica, dei suoi monumenti, e tanto altro per creare un museo diffuso e godere Sciacca nei suoi cinque sensi, al Borgo dello Stazzone si recitava la tragedia del Cansalamone.

Non è una fiction, ma è la drammatica realtà dello sversamento a mare di reflui. Da diversi giorni, se non settimane, tutto lo specchio di mare che va dal molo di ponente fino al braccio dello Stazzone è nero. Sembra il nostro “Mar Nero”, solo che quello nostro è tale per via dei reflui che scarica il Cansalamone. Già percorrendo via Allende si nota (meglio) dall’alto quel tratto di mare di colore nero. Più nero del solito.

Le immagini, di ieri mattina, sono eloquenti. Non ci sarebbe altro da aggiungere. Ma sale la rabbia. Il Borgo dello Stazzone, oltre ad essere abitato, attira turisti, famiglie di saccensi che tentano di fare due passi. Molte famiglie portano i figli per consentire loro di giocare nello spazio a loro riservato. Ma i giochi sono vandalizzati da tempo, uno, per disabili, mai collaudato. Anche le strutture in legno, concepite come punto di ristoro, di relax all’ombra ammirando il mare, sono transennate. Insistono diverse attività, bar, pub e ristoranti. Vi è un supermercato. Attività che devono convivere con uno spettacolo terrificante. C’è di mezzo anche l’igiene pubblica.

Oggi, lo Stazzone è l’empio dello scempio, il manuale del degrado. Il contrario esatto della Sciacca che è stata presentata, la Sciacca dei 5 sensi. Allo Stazzone dominano due sensi. L’olfatto, con la terribile della puzza di merda. Il visivo, con il degrado che appare davanti agli occhi.

Il Cansalamone sversa, senza soluzione di continuità, reflui in mare. Si notano, senza fatica, tanti cilindri fecali che navigano come natanti da diporto. Si lasciano trasportare per approdare in mare. Il mare che va dal Cansalamone fino alla caletta dello Stazzone è terribilmente nero. Tremendamente puzzolente. La Berti cantava finchè la barca va lasciala andare, noi, oltre che a denunciare un degrado immane, possiamo canticchiare finchè il Cansalamone va, lascialo andare. Il tempo passa, le cose, a Sciacca, restano immutate.

Filippo Cardinale

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