LICATA- Per la prima volta è stato riconosciuto il reato di tortura. Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, ha condannato i licatesi Antonio Casaccio, 27 anni (9 anni di reclusione); Gianluca Sortino, 24 anni (7 anni), Angelo Marco Sortino, 37 anni (7 anni) e Jason Lauria, 26 anni (8 anni).
Le derisioni, le violenze gratuite ai danni di tre disabili fino alle denunce, l’indagine lampo e i fermi disposti dalla Procura. A distanza di nove mesi sono state inflitte le condanne.
I disabili, sarebbero stati picchiati, sequestrati e umiliati nella propria abitazione o per strada. In una circostanza uno dei tre invalidi civili sarebbe stato brutalmente pestato con un bastone, legato con del nastro adesivo e abbandonato per strada fino a quando una donna di passaggio non lo liberò. In altre sarebbero stati umiliati con della vernice al volto e con una sostanza che aveva provocato la caduta dei capelli.
Legati a una sedia con un secchio in testa e picchiati. Calci, pugni, bastonate e minacce di morte. Il tutto sempre filmato con degli smartphone e diffuso in rete, sui social con titoli di derisione. Una storia dell’orrore durato diversi giorni con tre vittime scelte a caso solo perchè disabili. La loro «ribellione» ha fatto scattare l’inchiesta, che la Procura di Agrigento ha delegato ai carabinieri di Licata.
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