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“Li ho uccisi tutti”. Drammatica telefonata dell’omicida alla moglie. Sterminati con almeno 15 colpi

LICATA- “Li ho uccisi, li ho uccisi tutti”. E’ la telefonata di Angelo tardino alla moglie dopo aver ucciso il fratello, la cognata, e i due nipoti in tenera età. Insomma, doveva essere una strage e tale è stata. Dopo la strage e dopo aver finito di parlare con la moglie,  Angelo Tardino ha chiamato il 112.  “Cosa devo fare?”, urla all’operatore; il militare tenta di convincerlo a consegnarsi. Tardino chiude la conversazione. Si trova nella sua Fiat Punto, fermo in via Mauro De Mauro. Punta la pistola alla sua testa e si spara. Quando i carabinieri localizzano il suo cellulare è ancora vivo, morirà tre ore dopo in ospedale a Caltanissetta.

I due fratelli litigavano da tempo ai ferri corti. Il motivo del contendere due terreni confinanti e litigavano spesso. Una volta per l’acqua, un’altra per il posteggio. Per un periodo avevano vissuto nella stessa palazzina. Una convivenza divenuta impossibile, tanto che Diego Tardino e la sua famiglia erano andati a vivere in campagna.

Le indagini dei carabinieri, coordinati dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e dal sostituto Paola Vetro, proseguono. Probabilmente sabato sarà eseguita l’autopsia sulle vittime anche se, come dicono gli investigatori, il quadro della tragedia è purtroppo chiaro.

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