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LEGAMBIENTE “SPOSA” IL PROGETTO DI MONCADA: “BISOGNA FARLO”

“La querelle sullo stabilimento della My Ethanol srl, sulla base delle conoscenze e degli approfondimenti operati da Legambiente , appare priva di fondamento e dovuta essenzialmente alla mancanza di conoscenza del progetto approvato”. Lo afferma Legambiente in una nota firmata dal presidente Massimiliano Trapani che aggiunge che “bisogna riconoscere che l’impianto oggi in  esercizio non è una centrale a biomasse e tanto meno l’autorizzazione rilasciata dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento prevede la messa in esercizio di una centrale a biomasse”.

Per Legambiente, le autorizzazioni rilasciate riguardano “una distilleria di vinaccia, pastazzo di agrumi e melasso di barbabietola, quest’ultimi due successivamente sostituiti da materie cellulosiche di origine non alimentare così come definite all’art. 2 comma 1 lettera q-quinquies del D. Igs. 03/03/2011 n. 28 dai quali si ricava inoltre concime agricolo da digestato; syngas ( che da quanto si legge nella relazione di progetto viene opportunamente filtrato, pulito e raffreddato per essere impiegato come combustibile nella caldaia e nell’essicatore); concime agricolo; biogas”.

Dunque, per Legambiente l’impianto “sembra pertanto soddisfare le condizioni per essere ambientalmente conveniente, senza costituire una minaccia per la salute dei residenti nel territorio circostante. Peraltro,lo stesso processo di biodigestione avviene in fase anaerobbica senza problemi di esalazioni maleodoranti nell’ambiente circostante. Anche le emissioni in atmosfera, previste nel progetto approvato, rientrano nei parametri di legge”.

Legambiente si rivolge ai cittadini affinchè “capiscano che il mondo dell’energia sta cambiando velocemente spinto da investimenti e innovazioni nelle fonti rinnovabili”.

Non stupisce più rilevare come le fonti rinnovabili riescano a garantire il 40-50% dei consumi medi in paesi come Danimarca, Spagna, Portogallo, Italia o, addirittura, oltre il 90% in Costa Rica o Norvegia. Ma forse è ancora più interessante evidenziare come i processi di innovazione nei territori risultino sempre più incentrati sullo sviluppo delle rinnovabili, dal Kenya alle isole della Scozia, dai Comuni altoatesini alle start-up californiane.

“È arrivato il momento di decidere da che parte stare- prosegue Legambiente-. Se con chi sta distruggendo il pianeta o con quelli che promuovono nuove opportunità di sviluppo e lavoro davvero sostenibili. Così come tutta la Sicilia, anche la città di Sciacca può cogliere i vantaggi della rivoluzione in corso nel sistema energetico, che sarà centrale nella lotta ai cambiamenti climatici e nel definire una nuova economia”.

Infine, Legambiente trae “grande soddisfazione per l’iniziativa intrapresa che valorizza le risorse presenti nei territori e incrocia le esigenze di imprese agricole, famiglie, attività commerciali e produttive. Con la stessa forza e decisione, vigileremo affinché non venga disattesa la proposta progettuale autorizzata dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento e l’impianto venga gestito al meglio delle sue possibilità”.

 

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