Site icon Corriere di Sciacca

Le nuove misure anticovid: ancora si discute. Nuovo Dpcm forse stasera

Stringere un po’ di più le maglie, per provare a frenare la curva dei contagi, ma senza ricorrere a misure draconiane. Giuseppe Conte resiste alle spinte di alcuni ministri per tornare in «zona lockdown», introdurre chiusure drastiche o addirittura un coprifuoco sul modello francese.

Stasera, tornando a parlare agli italiani come nei giorni drammatici del lockdown, il premier illustrerà nuove regole, elencherà altri blocchi, dallo sport alla movida.

Due capisaldi muovono l’azione di Conte: non chiudere le scuole, non fermare le attività produttive. Sul primo punto tutto il governo concorda: va bene aumentare la didattica a distanza, non chiudere le aule. Sul secondo punto invece si discute. C’è chi ritiene che alcune attività non essenziali siano “sacrificabili” per far abbassare la curva, garantendo i necessari ristori a tutte le categorie interessate con un decreto legge da approvare insieme alla manovra.

Palazzo Chigi invita la stampa a non «alimentare confusione con fughe in avanti» e attendere le «comunicazioni ufficiali» sulle nuove misure. In questa fase occorre valutare bene il pacchetto di interventi. Il presidente Conte è contrario a un coprifuoco vero e proprio, col divieto di uscire di casa, e ascolta i dubbi delle Regioni e degli stessi scienziati sull’efficacia di un lockdown notturno. Ma le misure per limitare gli assembramenti da movida sono destinate a essere irrigidite. Potrebbe esserci una stretta in particolare nel weekend. E anche lo sport va incontro a una nuova stretta che potrebbe essere molto pesante: alle famiglie si potrebbe chiedere il sacrificio di non far fare sport ai figli, vietando lo sport di contatto dilettantistico, e agli operatori del settore un sacrificio ancora più grande chiudendo palazzetti, palestre e piscine. Ma anche qui, si discute animatamente. Il ministro Vincenzo Spadafora ricorda tra l’altro che fare sport fa bene alla salute, un dato non irrilevante mentre per la salute si combatte.

Escluso, per ora, di far abbassare le serrande a estetiste e parrucchieri, le misure su cui tutti concordano sono rafforzare il tracciamento. C’è chi spinge per una riduzione della capienza dall’80% al 50%, a fronte di maggiori risorse. Ma c’è un problema di economia in crisi che non si può trascurare: accanto alla manovra dovrebbe essere approvato un nuovo decreto di aiuti Covid: come modulare gli interventi, dipenderà anche dal dpcm.

Exit mobile version