Anche la scienza dà ragione ai pescatori: “Tra postura e stress, è un lavoro usurante”. Lo stabilisce uno studio realizzato nel Canale di Sicilia dal Dipartimento di medicina dell’lnail e dalla Uil di cui racconta l’edizione di oggi del quotidiano La Sicilia. Il progetto è nato nel 2004 dalla constatazione, emersa nel corso di un’assemblea di pescatori organizzata a Mazara, che c’è una quasi totale assenza di riconoscimenti di malattie professionali di cui soffrono molti pescatori . Il riconoscimento del lavoro dei pescatori rimane però ancora una battaglia difficile per un settore in difficoltà.
I risultati sono venuti fuori da una serie di rilevazioni effettuate da tre medici su un peschereccio con 8 pescatori: ci sono vari fattori di rischio che continuano oggi a pesare in termini di pura usura pura, dall’esposizione alle condizioni meteo marine più sfavorevoli alle vibrazioni legate al motori e alle attrezzature e che si aggiungono al moto ondoso. E poi esposizione al rumore e i fumi e gas di scarico dei motori, le radiazioni solari, i carichi di lavoro, i turni di notte, la instabilità dell’appoggio dovute anche da posture incongrue, movimenti ripetuti degli arti superiori e sollevamenti manuali di carichi.