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CONSIGLIO COMUNALE, CARMELA SANTANGELO: “IL SINDACO HA INGANNATO ME E LA CITTA'”

Il consigliere comunale Carmela Santangelo ha aspettato la sede naturale per esporre il suo pensiero sulle vicende politiche che in questi mesi hanno creato turbolenze nella maggioranza: il Consiglio comunale. Altre donne, sempre della maggioranza, hanno espresso la loro posizione critica attraverso comunicati stampa. La Santangelo ha preferito guardare negli occhi il sindaco e i colleghi della maggioranza. Prima, ha però espresso solidarietà a Nuccio Cusumano, al sindaco e a Filippo Bellanca per l’oltraggio subito tramite alcuni manifesti.

Ma veniamo al dunque. L’intervento della Santangelo mira a chiarire la sua posizione all’interno del Consiglio comunale e a spiegare le motivazioni politiche che la inducono ad assumere determinate scelte.

“Non ho condiviso il suo gioco al rilancio- chiosa- che ha posto nuove figure al centro del suo progetto politico senza comunicare i programmi e le idee che la nuova Giunta dovrà raggiungere, e che ancora ad oggi non conosco”.

E’ un crescendo la Santangelo, come il Bolero. “Con il suo fare ha annullato il giuramento di fedeltà politica al mandato popolare e ogni altra progettualità preesistente. Non riesco a comprendere come fino a qualche giorno fa, da un lato, pubblicamente abbia rivolto apprezzamenti ai precedenti collaboratori per l’ottimo operato svolto, mentre dall’altro, ne chiede, o si impongono, le dimissioni da assessore”.

Poi pone un dubbio: “O lei non era soddisfatta e non nutriva più fiducia negli stessi, e di conseguenza ne pretendeva le dimissioni, ovvero continuava con gli stessi la sua avventura politica”.

Ancora un crescendo della Santangelo: “Il suo comportamento potrebbe trovare giustificazione in una sollecitazione esterna per cui lei sarebbe un esecutore passivo. In tal caso, politicamente parlando, apparirebbe quasi dipendere da mani altrui”.  Immagina anche un’altra motivazione, la Santangelo, che “sarebbe da ricercarsi nel fatto che ha compreso di avere perduto il consenso generale dei cittadini, cioè di non avere svolto la funzione di guida”.

Per la Santangelo, “alla luce di queste valutazioni si comprende il suo comportamento. Addita all’opinione pubblica degli pseudo-colpevoli del tradimento del suo progetto politico e tenta in maniera artificiosa di crearsi la nuova immagine di sindaco della città”.

Alza ancora la tonalità: “Prezioso è stato il suggerimento e l’aiuto fornitole da chi ha chiaro quale debba essere il suo ruolo. Ma le ricordo che con il suo modus operandi ha tradito non soltanto me ma anche la volontà del cittadino ed ha creato una fattura insanabile. Il mio dire mira da un lato a far chiarezza su un suo comportamento, dall’altro la invita ad essere coerente con se stessa e pertanto meritevole di rispetto politico/amministrativo”.

Altra osservazione della Santangelo sulla fase 2 della Giunta. Un passaggio che ricorda il manuale di Massimiliano Cencelli. “La composizione della Giunta attuale appare il frutto di una calibratura delle esigenze delle diverse espressioni politiche personali”.

La delusione della Santangelo si percepisce anche in questo passaggio: “Al momento della mia candidatura a consigliere comunale sono stata convinta da un progetto politico amministrativo civico che in lei trovava compiuta espressione. Lungi da me l’ipocrisia nel momento in cui affermo di credere in una politica fattiva, efficiente e ben lontana da logiche di parte. Strada facendo mi sono accorta di alcune cose che cominciavano a minare la mia fiducia in lei. Non sto a ricordarle i vari episodi”.

Poi chiosa: “Per avere manifestato qualche perplessità sono stata messa da parte, e tuttavia non mi sono arresa. Più volte ho dovuto contestare le scelte prese. Tale comportamento è proseguito nel tempo e i diversi chiarimenti hanno rafforzato in me l’idea che il progetto di rinnovamento da lei sostenuto era soltanto una facciata per i cittadini e che il mio comportamento veniva considerato inopportuno”.

La Santangelo va verso la fine del Bolero, i toni sono alti. “Per dirla in breve, lei con la sua proposta di rinnovamento ha ingannato la città e me sul piano politico e sul piano umano. Il tanto proclamato bene della città, lo ribadisco, è stato una foglia di fico con cui coprire lo sterile gioco politico ai danni di tutti”.

Un intervento che induce Carmela Santangelo a dichiararsi indipendente  “a causa dell’inversione di marcia repentinamente compiuta in totale contrapposizione con il mandato elettorale. Per rispetto della mia persona e dei miei elettori continuerò ad essere una coscienza critica ed un consigliere che svolgerà sempre la sua funzione in favore del cittadino e per il bene pubblico”.

Con la posizione di indipendenza di Carmela Santangelo viene meno il gruppo consiliare di Sciacca Nostra, la lista del sindaco che ha ottenuto due consiglieri, Carmela Santangelo ed Ezio Di Prima. Un gruppo consiliare, frutto di lista civica locale, esiste solo con un minino di due consiglieri. Il gruppo di Cusumano, Sciacca Democratica, che era il più numeroso con 4 consiglieri comunali, con l’indipendenza di Valeria Gulotta è sceso a tre consiglieri. La crisi politica della maggioranza e del sindaco Valenti è il the day after di un terremoto che ha portato alla luce grosse lacerazioni e danni. E l’orizzonte appare fitto di nuvoloni pieni di tempesta.

Filippo Cardinale

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