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LA REMUNTADA. L’IMPRESA RESA POSSIBILE DALLA SUA CAPACITA’ COMUNICATIVA

E’ accaduto politicamente ciò che sportivamente è accaduto ieri. Un sorpasso da manuale di Valentino Rossi gli permette di vincere il Gran Premio di motociclismo. Politicamente, ieri a Sciacca si è ripetuto un sorpasso da manuale. In gara c’erano i due candidati che si affrontavano al ballottaggio, Calogero Filippo Bono e Francesca Valenti. Al primo turno, Calogero Bono superò Francesca Valenti di 1.210 voti. Bono ebbe 7.335 voti, la Valenti 6.125.

La partita politica di ieri non ha avuto quei momenti di alternanza alla guida della classifica che si solito caratterizza il gran premio di motociclismo. Francesca Valenti è stata in vantaggio sin dalla partenza, mai un soprasso di Calogero Filippo Bono. Sul traguardo arriva prima la Valenti con 9.611 voti contro gli 8.177 di Bono. Al ballottaggio la Valenti dà un distacco a Bono di 1.433 voti. Ma questa cifra è riduttiva per un commento. Il vero dato è che rispetto al dato del primo turno, Francesca mette la quinta e va veloce come un fulmine portando a casa un recupero di 3.486 voti. Calogero Bono, rispetto al dato di partenza che lo ha visto in prima posizione al primo turno, recupera soltanto 842 voti. Ma c’è ancora un dato di riflessione.

Al primo turno, Francesca Valenti prende l’8% in meno dei voti delle liste che la sostengono. Insomma, la Valenti perde voti rispetto alle liste che pure dovrebbero spingerla. Al ballottaggio la musica cambia. Non ci sono più le liste, c’è la Valenti che “tira” da sola. Il suo carattere è già evidente. Nessuna esperienza politica, ma la forza di una professionista che nella vita professionale è abituata a lottare da sola e a vincere. Imposta una campagna elettorale non corale. Preferisce presentarsi al pubblico senza codazzi, senza folle di personaggi che con la politica hanno un lungo attivismo. Pur essendo sostenuta da partiti e liste che hanno governato la città (compresa l’esperienza della vicenda politica dell’allora giunta Bono), Francesca Valenti riesce a trasmettere un messaggio rassicurante, di donna, di mamma, di portatrice di valori attaccati fermamente alla famiglia.

Un messaggio che è stato recepito e che anche Calogero Filippo Bono ha voluto trasmettere presentandosi con una squadra di assessori che dovevano rappresentare la novità e lo spartiacque con l’amministrazione precedente. Sicuramente, Francesca Valenti ha captato in misura maggiore l’apprezzamento dell’elettorato femminile che ha visto in lei un percorso da tentare, soprattutto per la determinazione che la “donna” candidata ha saputo trasmettere. E’ stata questa la vera svolta. Un volto nuovo e femminile, rispetto ad un volto, quello di Calogero Bono, che pur apprezzato da moltissimi non ha trasmesso quella voglia di “cambiare”.

Cambiamento che non c’è stato, tuttavia, poiché anche in questa tornata elettorale hanno prevalso i due poli tradizionali. Ma ieri è passato. Adesso c’è il presente e il futuro. Francesca Valenti ha ottenuto il 54% dei voti, ma deve tenere presente del 46% dei voti di Calogero Filippo Bono. In buona sostanza la città è divisa quasi a metà. Ma c’è un altro aspetto. A votare sono andati solamente 17.778 cittadini, il 50% dell’elettorato.

Alla fine, ma è questa la democrazia, il nuovo sindaco è stato eletto con il 54% del 50% degli aventi diritto al voto. Infine, inutile nascondersi dietro un dito. La vittoria di Francesca Valenti è sua. Non si illudano i partiti della sua coalizione di essere stati i protagonisti assoluti. Questo dato è bene inciso nella mente di Francesca Valenti. La sua determinazione, il suo modo di agire, farà da argine alle solite e immancabili pressioni dei partiti.

Adesso è finita la campagna elettorale. Da domani inizia la realtà di amministrare e dare seguito alle promesse assunte.

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