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LA POLITICA DICA LA VERITA’ SUI CONTI COMUNALI

Qualsiasi programma elettorale non sarà credibile se non parte da questo dato di fatto

EDITORIALE di Filippo Cardinale

I partiti scaldano i motori per l’imminente campagna elettorale. Siamo nella fase dei preliminari, nella quale la pretattica domina. Abbiamo visto nella settimana appena scorsa, Pdl, Api, Pd, Grande Sud, Italia dei Valori, fare i primi timidi passi. Se l’Api lancia l’idea della grande alleanza (progetto politico del cancelliere tedesco Angela Merkel), subito il messaggio viene colto dal direttivo del Pd, che diffonde una nota stampa che pare il copia e incolla dell’idea di quanto detto sabato sera da Nuccio Cusumano nel corso del primo congresso cittadino.

Anche il Pdl sembra convertito sulla strada del grande ventaglio politico per governare la città, e lancia, sempre nel corso del congresso dell’Api, la disponibilità a condividere il progetto. Fuori del coro è Grande Sud che annuncia di preferire la corsa singola. L’Italia dei Valori stringe l’alleanza con Sinistra, Libertà e Ecologia, nella (vana?) ipotesi di riunire il centrosinistra con l’apporto del Pd. L’Udc, invece, osserva, nella consapevolezza di tracciare una linea demarcatrice con chi è stato contitolare delle responsabilità di governo della città di recente.

La città sembra distratta dalla politica. Anzi, vi è un sentimento di apatia, di astio, di sconcerto, che è immaginabile una grossa percentuale di astensione. La gente è davvero stufa, mai come adesso si era percepita la voglia di un corposo cambiamento e di un forte malessere nei confronti della politica locale. Ancor prima delle strategie, su un dato è necessario soffermarci. E’ un dato nei confronti del quale noi del Corriere di Sciacca non daremo tregua, a nessuno. Anzi, saremo attenta e inflessibile sentinella.

Il nocciolo della questione risiede nella situazione finanziaria e contabile del Comune. Lo sforamento del patto di stabilità, il duro rilievo dei magistrati contabili della Corte dei Conti, pone la politica di fronte ad una realtà drammatica, grave e seria. I riverberi della gravissima situazione finanziaria si vedranno già nei prossimi mesi, quando sarà obbligatorio assumere manovre di rettifica dell’andamento dei conti, con la messa in concreto di misure fiscali e tributarie impopolari. Altro grave riverbero si constaterà nel fare i conti con una riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato di circa 900 mila euro. Penalità che scaturisce dallo sforamento del patto di stabilità. Né si può far ricorso all’accensione di mutui e prestiti. E’ questo il quadro drammatico che è esposto davanti la classe politica. Usando un termine marinaro, la nave è nel mezzo di un fortunale (stato del mare che fa impaurire i più provetti comandanti).

Situazione straordinaria, dunque, che richiede capacità straordinarie. La classe politica non può annunciare “programmi” e “piattaforme” elettorali se prima non compie un atto di lealtà nei confronti della città: dica, esattamente, come sta la contabilità comunale. Senza nascondere nulla, anche perché i nodi verranno presto al pettine, a prescindere di chi andrà a governare. Faccia la classe politica un gesto di serietà e lealtà nei confronti dei saccensi. Prioritario diventa diffondere pubblicamente la realtà contabile e finanziaria del nostro Comune. E’ da qui che parte un programma elettorale credibile. La politica la smetta di illudere con programmi vestiti da enunciazioni che tali rimarranno. La verità sulle casse comunali servirà anche a far comprendere meglio, a chi ancora si ostina a pensare a momenti ludici, che siamo di fronte ad una esigenza di risanamento. Del resto, il Governo Monti docet.

Le mammelle comunali sono vuote, ed è giusto porre di fronte la realtà chi immagina di poterle ancora mungere senza senso di responsabilità. La politica locale dimostri di essere responsabile. Apra un dibattito serio, schietto, leale, senza bisogno di gettare fango tra le parti politiche. E’ giunto il momento in cui il buon senso del padre di famiglia prevalga sui giochi di prestigio, che servono solo a presentare un mondo che non c’è. Cominci da qui, la politica.

E’ già un buon segno per tracciare il solco sul quale ridurre la distanza tra la gente e la politica. Siamo in attesa di leggere programmi di rigore e di serietà. Basta con le generalizzazioni che non fanno altro che offendere il buon senso comune. Finisco citando Aristotele: Primum vivere, deinde philosophari.

Redazione Corriere

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