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“LA MIGLIORE DIFESA E’ L’ATTACCO”

 

 

 

Eh… già. Sembrava la fine del mondo. Ma sono ancora qua”. Questo il post pubblicato questa mattina sul suo profilo Facebook dal sindaco di Sciacca Francesca Valenti. Non è difficile intuire che le parole si riferiscano alla seduta di ieri sera del consiglio comunale di Sciacca, il primo vero confronto politico pubblico tra maggioranza e opposizione, scaturito dalla scelta del primo cittadino di azzerare la giunta e nominare cinque nuovi assessori.

Un post che si allinea con l’intervento di ieri sera in aula, nel quale la Valenti si è difesa attaccando. Una tattica che ha sorpreso gli avversari dell’opposizione, un intervento introduttivo in cui ha pesantemente criticato l’operato dell’opposizione, standardizzato a suo dire sulla critica a tutti i costi “perchè si fa così” e non per valutazioni reali e serene sull’azione amministrativa.

Il sindaco Francesca Valenti all’inizio ha spiazzato tutti con un intervento impostato non sui perchè della nuova giunta, ma sugli attacchi continui e a suo dire scomposti, assurdi ed anche “beceri” – ha detto – a cui è sottoposta di continuo fin dall’atto del suo insediamento. E su questioni, “come le mie vacanze o il mio lavoro che non c’entrano nulla con la politica”. E tra le righe anche l’ipotesi maschilismo che potrebbe essere stata alla base dell’azione critica da parte dell’opposizione. “Sono stata chiamata dai cittadini ad amministrare e quello intendo fare – ha detto alla fine Francesca Valenti – non mi interessano neanche le critiche, i toni accesi e le cosiddette beghe politiche. Lasciatemi lavorare”.

In sostanza, il primo cittadino la pensa come il popolare aforisma di Mao Tse Tung, ovvero “è meglio se il nemico ci dipinge a fosche tinte e senza un’ombra di virtù, poiché ciò dimostra che non solo abbiamo tracciato una netta linea di demarcazione con loro, ma abbiamo anche riportato notevoli successi nel nostro lavoro”.

Il post di questa mattina sui social, conferma che il sindaco non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro. Ed è disposta, stando al tono, a continuare a difendersi attaccando in modo anche spregiudicato, e pure con un tantino di provocazione.

Giuseppe Recca

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