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LA GIRGENTI ACQUE REPLICA ALLA DIFFIDA DELL’ATI CON 90 PAGINE: “INADEMPIENTI SIETE VOI”

Lo scontro tra l’Ati e la Girgenti Acque è destinato ad approdare nelle aule giudiziarie con risvolti che, certamente, avranno conseguenze pesanti, costose, con riflessi risarcitori che potrebbero pesare considerevolmente sui cittadini. Non è una partita semplice, e alla diffida dell’Ati di 13 pagine, la Girgenti Acque risponde con un “atto responsivo ad atto di diffida”. Per semplificare il concetto ai nostri lettori, il contrattacco della Girgenti Acque apre la guerra giudiziaria. E’ un’impresa ardua fare la sintesi delle 90 pagine, ma riteniamo di portare a conoscenza dei nostri lettori alcuni punti importanti che rappresentano la strategia contraerea di Girgenti Acque.

Novanta pagine per contestare “il contenuto della diffida e la sussistenza di ogni preteso inadempimento, a fronte del palese e primario inadempimento dell’ATI degli obblighi sulla stessa gravanti in virtù della Convenzione”, stipulata tra Ati e Girgenti Acque S.p.a.

In prima battuta, Girgenti Acque elenca “gli inadempimenti, gravi, del Consorzio D’Ambito di Agrigento e dell’ Assemblea Territoriale Idrica (A.T.I.AG9) agli obblighi assunti con la Convenzione di Gestione”.

Tra questi, la “mancata integrale consegna di reti, impianti e fonti sorgentizie ricomprese nel Piano d’Ambito”. Girgenti Acque, evidenzia come “oltre che avere avuto in consegna, peraltro con notevole ritardo, soltanto parte delle gestioni comunali, non ha ancor oggi ricevuto la consegna degli impianti e delle gestioni idriche del Consorzio Tre Sorgenti, dell’ex Consorzio Voltano S.p.A. e dei Comuni di Alessandria della Rocca, Aragona, Bivona, Burgio, Camastra, Cammarata, Cianciana, Joppolo Giancaxio, Lampedusa e Linosa, Menfi, Palma di Montechiaro, San Biagio Platani, Santa Elisabetta, Santa Margherita Belice, Sant’Angelo Muxaro e Santo Stefano Quisquina, mentre il Comune di Sambuca di Sicilia non ha consegnato gli impianti fognari, ma soltanto la rete idrica”.

Per la Girgenti Acque, “tale grave inadempimento del Concedente ha costituito e continua a costituire un ostacolo alla corretta attuazione – sia in termini di approvvigionamento idrico che di gestione degli impianti – dei compiti del Gestore, che non ha potuto e non può programmare il SII nei termini previsti dalla Convenzione, non disponendo di una serie di risorse idriche, strutturali ed economiche su cui avrebbe dovuto contare”. A tal proposito, la società idrica fa l’elenco delle ripetute note di sollecito mettendo in mora l’Ato.

Tra le innumerevoli inadempienze che Girgenti Acque imputa all’Ato prima e all’Ati dopo, risaltano: l’nadempimento del Concedente all’obbligo di determinazione e aggiornamento della tariffa; la mancata applicazione della tariffa d’ambito nel periodo 2008-2011; l’inadeguatezza della tariffa d’ambito dal 2012-2015; l’inadeguatezza della tariffa d’ambito dal 2016-2019; mancata previsione di adeguati importi per FONI (Fondo nuovi investimenti); gli inadempimenti del Concedente in relazione ai progetti da realizzare su rete idrica/fognaria  e impianti di depurazione.

Poi, nelle 90 pagine, Girgenti Acque passa a replicare alle singole contestazioni mosse dall’Ati nella diffida.

Insomma, per la società idrica, gli inadempimenti contestati dall’Ati “discendono da situazioni generate da fattori non riconducibili a Girgenti Acque, ma abbiano quale concausa, da un lato la vetustà delle reti e degli impianti e dall’altra le condotte di ATO che hanno impedito al Gestore di attuare in pieno la Convenzione e quindi di ottenere quel ritorno economico necessario  a porre rimedio agli inconvenienti tecnici lamentati.

Infine, diffida l’Assembla Territoriale Idrica dell’Ambito Territoriale Ottimale di Agrigento (ATI AG9) in persona del suo Presidente e legale rappresentante pro-tempore “dall’attuare alcuna iniziativa che possa comportare la risoluzione della Convenzione di Gestione stipulata in data 27 novembre 2007; dall’attuare qualsiasi iniziativa mirata, in violazione della legge, a consentire ad uno o più Comuni facenti parte dell’ATI di gestire in proprio il SII; a provvedere entro 60 giorni dalla ricezione del  presente atto alla consegna al Gestore tutte le reti, impianti, infrastrutture, fonti sorgentizie facenti parte del Piano d’Ambito e ad oggi non consegnate; ad assolvere con puntualità ad ogni obbligo di cui alla Convenzione e ad attuare ogni necessaria iniziativa mirata ad impedire  a terzi soggetti di continuare a  gestire in autonomia reti, fonti e impianti di cui al Piano d’Ambito”.

La Girgenti Acque, inoltre, rappresenta che per i danni procurati e procurandi alla società,”saranno chiamati a rispondere l’Autorità d’Ambito, i singoli Comuni che ne fanno parte, l’Organo amministrativo dell’Autorità d’Ambito e i singoli amministratori locali”.

Sottolineando che di “tale situazione verrà resa edotta, se necessario, nei modi e termini opportuni, anche la Magistratura Contabile”, invita l’Ati,  in persona del suo Presidente e legale rappresentante pro-tempore,  “ad attivare, senza indugio, anche ai sensi dell’art. 39 comma 2 della Convenzione, un tavolo di confronto prima di intraprendere qualsiasi diversa iniziativa per consentire la integrale  e corretta attuazione  della Convenzione  di Gestione del SII”.

Filippo Cardinale

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