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LA CORTE DI APPELLO ASSOLVE MICHELE BOBBIO DALL’ACCUSA DI TRUFFA

La seconda sezione penale della Corte d’Appello di Palermo, in riforma della sentenza emessa dal Tribunale di Sciacca ha assolto il signor Michele Bobbio, ex direttore dell’ufficio postale di San Michele, perché il fatto non costituisce reato, revocando le statuizioni civili di condanna.

Michele Bobbio era stato condannato per truffa aggravata (in concorso con Soldano e Lacramioara) dal giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella, ad un anno di reclusione (pena sospesa) e al risarcimento del danno , in solido con Poste Italiane. Per Bobbio (e Soldano) c’era anche il capo di imputazione di falsità in scrittura privata, reato depenalizzato.

L’impianto accusatorio era basato sulle indagini sfociate poi nei processi, secondo cui con  “artifizi e raggiri consistiti nel falsificare numerose firme dei due anziani, apposte su modelli di prelevamento da conto corrente postale”, avrebbero raggirato due anziani.

Per la pubblica accusa, il disegno criminoso sarebbe avvenuto “con la essenziale compiacenza di Bobbio ((all’epoca direttore dell’ufficio postale di San Michele), il quale abusava della sua qualità di direttore dell’ufficio postale interessato, permettendo prelievi ed incassi di pensioni del tutto irregolari, sulla base di moduli firmati in bianco, di scritture false, senza identificare chi materialmente effettuava l’operazione, senza far opporre le firme necessarie in sua presenza”. Il tutto consentendo a Soldano di “prelevare come delegato la pensione quando non aveva ancora ricevuto delega”.

La Corte di Appello di Palermo, dunque, riforma totalmente la sentenza di condanna in primo grado in capo a Michele Bobbio assolvendo l’ex direttore postale. Bobbio è stato difeso dall’avvocato Leonardo Sclafani.

 

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