SAMBUCA DI SICILIA. Nei suoi 26 anni in Adele Nevinia Pumilia c’è tutta la carica di una ragazza che segue costantemente la Cometa del fare. Del resto, ha sempre fatto, con grinta e determinazione. Ancor più giovane, si interessa della res publica partecipando alle elezioni comunali del suo “Borgo tra i Borghi”, Sambuca di Sicilia. Viene eletta e da neo consigliere comunale approda all’Università, Facoltà di Economia e Finanza. La sua voglia di res publica è innata e continua il suo impegno a favore del mondo studentesco.
Si avvicina a Intesa Universitaria, associazione che dal 2003 salvaguarda e tutela i diritti degli studenti universitari e li affianca durante il loro percorso, con l’erogazione di diverse tipologie di attività e servizi da essa offerti al fine di accrescere il coinvolgimento e l’integrazione degli stessi promuovendo attività che contribuiscono attivamente alla crescita e al progresso sociale. Oltre ad occuparsi della rappresentanza studentesca, l´Associazione si propone di agevolare il confronto tra studenti anche attraverso lo sviluppo di idee e progetti al fine di sensibilizzarli sugli avvenimenti di natura politica, economica e sociale.
Oggi, Adele Nevinia Pumilia è presidente dell’Associazione Intesa Universitaria. All’Associazione, tra l’altro, fanno parte tantissime ragazze della Valle del Belìce e dell’agrigentino.
Adele, ieri ha sottoscritto, insieme al Senatore Accademico, Ilenia Giardina, al Presidente di Intesa Donne, Martina Urso, e al Consigliere di Amministrazione ERSU, Giorgio Gennusa, una richiesta per l’istituzione di un Centro Antiviolenza presso le strutture dell’Ateneo.
“L’idea è quella di creare uno spazio di ascolto , dialogo e percorsi finalizzati al superamento di questi eventi traumatici”, sottolinea Adele. Una richiesta già inoltrata all’Università degli studi di Palermo e a tutte le università siciliane . “Si tratta di un cambio di passo culturale importante, perché dall’Università, centro di cultura e formazione per eccellenza , deve partire un messaggio forte”. E come non darle ragione?
La richiesta, sottoscritta da Adele Nevinia Pumilia, presidente di Intesa Universitaria, da Martina Urso, presidente di Intesa Donne, a Ilenia Giardina, Senatore Accademico e da Giorgio Gennusa, consigliere di Amministrazione all’ERSU. Una richiesta, all’Università, istituire un “Centro Anti Violenza” all’interno delle strutture dell’Ateneo, uno spazio di ascolto, in difesa e tutela di ogni forma di violenza o discriminazione, rivolto all’intera Comunità Accademica: studenti, ricercatori, docenti, dipendenti. Un presidio importante e fondamentale per sostenere chi teme di subire, subisce o ha subito violenze attraverso l’ascolto, il dialogo e percorsi finalizzati al superamento di questi eventi traumatici perché è importante non minimizzare questi atti o pensare che si tratti di una fase passeggera”.
Del resto, l’Università come luogo di formazione, ricerca, cultura “è chiamata a dare un segnale forte perché bisogna lavorare sul cambiamento culturale, l’informazione, la
prevenzione attraverso un processo di formazione sui temi della violenza di genere, della violenza sulle donne, discriminazioni di ogni genere, maltrattamenti, abusi”.
Solitamente, “la vergogna o la paura talvolta trattengono le vittime dal denunciare tali azioni o anche solo dal cercare un dialogo, ma la violenza, i maltrattamenti e gli abusi condizionano la salute fisica e/o mentale di coloro che li subiscono e le vittime devono essere ascoltate e aiutate rapidamente”.
Ecco, allora che con l’attivazione dello sportello del Centro Anti violenza all’interno dell’Università “sarà possibile incrementare l’ascolto, la tutela e offrire un sostegno concreto perché la necessità di richiamare l’attenzione su questi temi si fa sempre più pressante e determinante, poiché forme di violenza e abuso ad oggi sono riscontrate in ogni ambiente”.
Tra le finalità della richiesta non c’è “solo di porre soltanto l’accento su tematiche così importanti”, ma anche quello di “creare un ponte, di proporre un progetto al fine di creare spazi di ascolto, dialogo per risolvere tali problematiche, che purtroppo attanagliano la nostra società e solo con l’aiuto concreto e la cultura si potrà debellare questo fenomeno”.
“Abbiamo il dovere di mettere in campo tutti gli strumenti che possano delineare il sentiero da percorrere”, rimarca Adele Nevinia Pumilia, ed è per tale ragione “che a gran voce” chiedono l’istituzione di un Centro Anti Violenza all’interno dell’Università degli Studidi Palermo, ma anche che tutte le Università siciliane possano realizzare questo progetto, in sinergia e collaborazione, “partendo da questa richiesta che racchiude non soltanto un cambio di passo culturale, ma soprattutto una forte esigenza: l’ascolto”.
Filippo Cardinale
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L’iniziativa per l’istituzione di un Centro Antiviolenza nell’Ateneo
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Adele Nevinia Pumilia, presidente di Intesa Università