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Investimento Invitalia, non basta una letterina di proroga. Rimane il mistero: dov’è l’errore?

SCIACCA.  La questione messa alla luce grazie al nostro giornale e ai colleghi di Rmk non può essere trattata come polvere nascosta sotto il tappeto. Invitalia merita molto di più che una corrispondenza banale, di più qualche intervista senza contraddittorio e, addirittura contenente una discrasia tra le due interviste rilasciate dal sindaco Francesca Valenti.

Invitalia merita di più da questa città. Lo merita perché ha portato, attraverso  l’Accordo di Programma Quadro con la società di sir Rocco Forte, il Verdura Resort, il rifacimento della facciata dell’ex convento dei gesuiti, ben 4.5 milioni di euro per il rifacimento della rete idrica del centro storico, e, ultimamente, i soldoni per l’ampliamento del sistema di depurazione. L’Agenzia  nazionale per l’attrazione degli investimenti e la promozione turistica non può essere trattata con superficialità specie se nelle sue casse ci sono circa 70 milioni di euro da destinare, ancora una volta,  a Sciacca .

Allora, si comprende come le parole non bastino, come siano inopportuni i tentativi di mettere una toppa ad errori che sono stati commessi.  Appare fin troppo ovvio che sulla vicenda della proroga dei termini della concessione edilizia di Italia Turismo S.p.A. si debba  fare chiarezza. Esiste un vizio formale nell’iter istruttorio? Dove? Chi ha sbagliato? Chi non ha visto al di là del proprio naso, la cui distanza è davvero breve?

Nell’intervista dell’1 Marzo rilasciata all’emittente Rmk il sindaco Francesca Valenti dichiara che “è stata data una proroga con dei termini. E’ evidente che non è stata portata avanti nessun attività (da parte di Invitalia n.d.r.). Su questo non c’è Dubbio. Non si può dire che la responsabilità è dell’ufficio tecnico comunale. Su quello che è stato fatto in questo arco temporale è chiaro e non è l’ufficio tecnico a dare una spiegazione “.

Dichiarazioni queste che avvengono il giorno successivo dell’incontro in Comune con i dirigenti di Italia turismo, cosa è successo quel giorno nelle stanze comunali ?

La domanda sorge spontanea perché, in data 3 marzo, l’incredibile smentita. Smentite le parole pronunciate nell’intervista ad RMK ma anche i contenuti della precedente lettera del 20 ottobre 2020 con cui si comunicava a Invitalia “che nessuna sospensione dei termini di validità della concessione edilizia n. 274 del 5 ottobre 2007 può essere consentita”.

Infatti con lettera del Comune del 3 marzo scorso viene comunicato ad Italia Turismo  che “in conclusione la risposta del SUAP, protocollo 6394/urb del 20/10/2020, in riscontro alla Vostra nota prot. N. 38436 del 2/10/2020, per i termini in cui è stata formulata la Vostra istanza e per le norme vigenti all’epoca, appare non suscettibile di annullamento in autotutela. La concessione edilizia n. 274 del 5/10/2007, scaduta, a seguito della proroga accordata, con nota del SUAP, prot.n. 21512 del 27/7/2018, il 5/10/2020, nell’arco temporale tra l’1 agosto 2020 e il 4 dicembre 2020, conserva, ai sensi dell’art. 103, comma 2 sexies del D.L. 18/2020, convertito con modificazioni con L. 27/2020, la validità per i novanta giorni successivi alla dichiarazione della cessazione dello stato di emergenza”.

Nel frattempo Italia Turismo investe sul territorio, risultano spese annuali e servizi continuativi per la gestione ordinaria della proprietà. Negli ultimi mesi uno studio tecnico locale è stato incaricato per dare vita al nuovo progetto.

Ci saremmo aspettati, una tabella di marcia dettagliata con un impegno assunto dal sindaco sui tempi di approvazione e realizzazione dell’opera. Tempi e modi certi, per dare fiato ad un investimento che Sciacca non può permettersi il lusso di perdere. Quella lettera assomiglia più ad un imbarazzato e scomposto tentativo di arrampicarsi sugli specchi.

Nei prossimi giorni forniremo ai nostri lettori altri elementi che vertono sul campo procedurale. Possiamo solo anticipare che saranno evidenziati aspetti che sono stati sottaciuti ai media, aspetti che riguardano lati sostanziali e formali di una procedura che sarebbe stata saltata a piè uniti. Un salto che, per certi aspetti non può essere disgiunto dall’azione amministrativa e gestionale.

Filippo Cardinale

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