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INTERDITTIVA GIRGENTI ACQUE, LA COMMISSIONE ANTIMAFIA BACCHETTA ANCHE L’ATI ED EX PROVINCIA

“Sistema di potere trasversale”, così il presidente della Commissione antimafia dell’Assemblea regionale siciliana, Claudio Fava, ha definito la vicenda che riguarda l’interdittiva antimafia emessa dal prefetto di Agrigento Dario Caputo in capo alla Girgenti Acque, considerata una “società a rischio infiltrazioni mafiose”.

“Il sistema di potere trasversale che s’era costruito attorno a Girgenti Acque è un tema che intendiamo approfondire ben oltre questa giornata. Ci saranno audizioni, all’inizio dell’anno, a palazzo dei Normanni perché pensiamo che un focus specifico su questa vicenda, su questo sistema, sulla sua trasversalità serva a raccontare non soltanto la vicenda specifica in sé, ma a dare un contesto più complessivo su quello che accadendo in questa provincia e su ciò che può accadere in qualsiasi parte della regione Sicilia”.

L’onorevole Claudio Fava ha chiosato anche l’Ati e il Libero Consorzio dei Comuni della provincia di Agrigento (Ex Provincia), evidenziando “le mancate azioni di controllo e sanzione”, dei due Enti, “connesse, forse, a questioni di assunzioni da parte di dirigenti. Ed è il tema delle assunzioni, anzi, del cosiddetto “assumificio” che si centrerebbe la vicenda di Girgenti Acque, che attraverso queste garantiva un sistema di influenza e controllo”.

“Siamo lieti di aver avuto, accanto a noi, come nostro principale interlocutore, il prefetto di Agrigento perché questa interdittiva rappresenta un punto avanzato, determinato e coraggioso – ha aggiunto Fava – del modo in cui una Prefettura può essere luogo di tutela, prevenzione, attenzione, monitoraggio sul territorio. L’interdittiva antimafia non vuole accordarsi a vicende giudiziarie, ma è voluta intervenire a prescindere dalla vicenda giudiziaria. Occorreva intervenire in termini di prevenzione, raccogliendo il lavoro della Dia e di altre forze dell’ordine, per evitare minacce concrete per il territorio. Questo resta un territorio vulnerabile, una vulnerabilità che si è evoluta nel corso del tempo: non c’è soltanto una mafia che oscilla tra elementi fortemente tradizionali e allo stesso tempo di grande modernità. C’è anche un livello superiore che il procuratore Patronaggio definisce una lobby trasversale: convergenza di interessi, un luogo in cui si cerca di seguire, intercettare, i grandi processi di spesa pubblica, collegata – nella sua trasversalità – ad ogni ambiente di tutela politica, senza un preciso colore, collegata a circuiti massonici meno limpidi”.

(Foto di Agrigentonotizie.it)

 

 
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